piatti sani e un bene

Piatti sani e gustosi un bene inestimabile

Esiste o meno un nesso simbiotico tra mangiare bene e mangiare sano? Che diventi inscindibile se si affronta questa materia con l’entusiasmo di chi crede, anche con una balsamica presunzione, di poter cambiare il mondo almeno un poco? Suvvia, a nessuno dispiacerebbe avere tra le mani una soluzione spicciola a questo enigma. Non si trovano ricettari di formule magiche che permettano la realizzazione di piatti sani e gustosi, senza impegno, fatica, ricerca. Per fortuna, la cucina non è spazio fisico limitato e limitabile. Risiede nella stessa natura dell’uomo essere un continuo divenire. Nella sua mente alberga già ogni capacità di trasformazione. La storia consente di accedere ad un immenso portfolio per acquisire nozioni. E grazie alla constante elaborazione di ciò che è già stato, inglobando in questo background cambiamenti, innovazioni, migliorie tecnologiche si ottiene il perfetto connubio. Per assimilare due concetti che paiono antitetici. Cucinare diviene così parte integrante di un laboratorio scientifico di sintesi tra bontà, qualità e salubrità.

Ma le parole da sole nulla offrono tranne qualche aleatoria emozione. Un imballaggio colmo di beltà, ma vuoto di contenuti. Cosa permette ad un’idea vincente di dimostrarsi tale, a dei piatti sani di risultare gustosi e viceversa?

Piatti sani e gustosi: occorre armonia

  • Un’alimentazione di tipo naturale contiene già dentro sé ogni risorsa necessaria;
  • serve solo allenare il gusto perché alta palatabilità e salute coincidano.
  • Valorizzare la qualità della materia prima a disposizione è un passaggio doveroso in un contesto di biodiversità come quello italiano .
  • Freschezza e stagionalità permettono ai sapori caratteristici di ogni bene di sprigionarsi senza la necessità di dannosi sovraccarichi.
  • Adoperare fantasia in cucina ammette di sostituire alcuni ingredienti ritenuti indispensabili al gusto, ma poco salutari, con altri dalle virtù riconosciute seppur talvolta trascurati. (Le spezie con la loro millenaria tradizione).
  • Una benefica follia creativa concede poi la riscoperta di altri cibi dimenticati;
  • la valorizzazione di quelli ritenuti poveri e poco attraenti dal punto di vista della sapidità.
  • La competenza scientifica nell’approccio alimentare è in grado di generare piatti sani e gradevoli.

Senza ombra di dubbio la cucina deve essere considerata oggi una forma d’arte e come tale va adeguatamente illustrata. Lasciando libera di fluire l’ispirazione, in un contesto tuttavia rigoroso che permetta alle opere, i piatti, di apparire sani e gustosi sempre all’unisono. In questo modo, al massimo del proprio potenziale, senza contrasti, la salubrità alimentare non rimarrà un’esperienza occasionale, ma si trasformerà in stile di vita. Virginia Woolf era risoluta nell’affermare che nessun individuo potesse pensare, dormire o amare bene, se non mangiava altrettanto bene. Aggiungiamo, qui ed ora, con una simile fermezza, “un bene” che sia anche per la nostra salute di valore inestimabile.

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