C’è una persona che vedo dal mio poggiolo passare ogni giorno, valicando a passo stanco le vie del rione. Attraverso la sua sofferenza mi rendo conto di quanto sia fondamentale nella vita l’importanza del cibo per la salute. La osservo di nascosto, per pudore. Mezzogiorno e sera, sera e mezzogiorno. A volte esile come un fuscello rinsecchito, a volte poco più in carne. Si ciba immancabilmente per strada, solo di panini imbottiti preparati all’occorrenza, focaccia acquistata nel panificio lì accanto, quasi senza interrompere il suo viaggio assiduo e sacchetti confezionati di patatine, quelle che rimanderebbero a pomeriggi spensierati d’estate. È evidente il suo disagio. Lo sento a pelle, ma nulla dimostrerebbe in ogni caso il contrario, nelle sue movenze, nell’aspetto quasi sempre emaciato. In parte lo comprendo. Benché ogni problema sia strettamente legato alla sfera più intima degli individui. Anche quelli che riguardano il cibo e la maniera in cui siamo dannatamente abili a far del male a noi stessi. Il nemico interiore. Motivato, arbitrario, assurdo o inevitabile che sia al cospetto delle diverse personalità, di un vissuto che invece pesa eccome.
Quel fantasma ciondolante che si accascia sui gradini vinto da demoni impenetrabili mi tormenta.
Cibo e organismo
- Il cibo è carburante del nostro organismo, cemento corazzato con cui ergerne le fondamenta, costituente attivo delle sue funzioni: dalla nutrizione regolare ed equa dipende tutto il suo perfetto andamento.
- Se sfogliassimo un libro di scienze ai capitoli che si occupano del corpo umano, noteremmo con facilità che apparati, sistemi, strutture, tessuti, legamenti, organi ed ogni tipo d’attività sono tutti associati nel loro sviluppo opportuno all’alimentazione.
- L’energia che quotidianamente ci spinge, i muscoli e la loro formazione, il cuore che pulsa regolare, il sangue scevro da patologie, una pelle sana, dei capelli forti, l’intestino efficiente, la vista aguzza sono solo alcune tra le mansioni che migliorano con un’alimentazione sana.
Cibo e malattie
- Tutte le malattie dipendenti da un aumento sproporzionato di peso, sino all’obesità, possono essere prevenute calibrando a dovere il consumo di cibo. Controllare il peso significa anche evitare di essere sottopeso, il rovescio altrettanto nocivo della medaglia.
- La funzione cardio e celebro vascolare è una delle principali vittime di una scorretta alimentazione.
- Diabete: benché possieda una componente genetica sussistono comportamenti alimentari impropri che ne favoriscono la comparsa.
- L’alimentazione ha un ruolo rilevante anche sul rischio di ammalarsi di alcune forme di tumore.
Cibo e salute
- Seguire un piano alimentare equilibrato è la prima regola che favorisce il benessere dell’organismo. Ogni soggetto necessita di una dieta personale, le cui differenze dipendono da un concatenarsi di elementi in base alla vita condotta.
- La rigorosità alimentare va letta nel quadro dell’assunzione di tutti i nutrienti necessari alle diverse funzioni corporali, senza tralasciarne alcuno.
- Rispettando il quantitativo calorico, l’alimentazione quotidiana è da intendersi corretta se varia e conforme ai dettami fissati in quanto dovuti.
- Ogni scelta compiuta deve seguire una logica di attenzione basata altresì sulla qualità del prodotto: da essa dipende la stessa salubrità dell’alimento, la salvaguardia del suo valore nutritivo, delle caratteristiche prime, del valore igienico, l’assenza di contaminazione fortuita o arrecata dolosamente.
Numerosi dunque sono i disturbi più o meno gravi che possiedono una connessione fisica diretta con il cibo, il modo di assumerlo, le sue proporzioni, la qualità intrinseca. Si può studiarlo e diventare persino abbastanza esperti da autodidatti. Ma è doveroso in certi casi ricorrere alla scienza ed alla medicina più tradizionale. Del professionista. Partendo comunque da una conquista di consapevolezza sull’importanza del cibo per la salute. Rimboccare la corretta direzione è l’unica scelta che protegge, come una coperta di Linus, a cingere di nuova guisa vecchie paure, sgradite abitudini. La mancanza d’equilibrio difatti non può mai dirsi figlia d’una ragione unica, né accettabile a prescindere ed è causa principale a lungo termine della perdita di salute complessiva. Quell’anomalia da aggredire con eroismo sapendo che sconfiggerla è possibile.