Il termine dieta ha una derivazione risalente al lessico greco/latino il cui significato s’incentra sullo stile di vita in rapporto alla consumazione del cibo: l’insieme degli alimenti assunti per nutrirsi. Pur non esistendo un principio stabilito che ricolleghi la dieta ad un atto di privazione, spesso essa raccoglie sulle sue spalle tutti quei sintomi di frustrazione legati alla perdita di peso o alla regolamentazione verso i prodotti dal sapore più attraenti. Retaggi duri a morire. Non è semplice così tracciare i confini tra mangiare sano e dieta, separandoli e diversificandoli qualora fosse necessario. Talvolta esistono soluzioni rapide che nulla hanno a che vedere con il cibarsi corretto. Ci si imbatte in necessità che vanno al di là delle migliorie dell’aspetto fisico. È soprattutto la salute a richiedere attenzione. La pratica di una corretta alimentazione poi non deve trovare soluzione nell’ossessione verso l’incostanza della bilancia.
L’universo della dieta
- La dieta umana è condizionata dalla reperibilità degli alimenti nell’ambiente circostante. Da regole di diversa origine, condizioni economiche, scelte etiche, abitudini e preferenze oltre che da particolari urgenze alimentari.
- Ci sono diete che hanno caratteri specifici riguardanti la cultura di un popolo e la religione professata;
- altre limitative solo al fine di preservare il buon funzionamento del nostro organismo, escludendo quei cibi che lo danneggiano per varie ed acclarate ragioni.
- Poi esiste la sconfinata bibliografia delle diete del comune gergo che, anche attraverso studi accurati ed esperimenti provati, propongono soluzioni differenziate per raggiungere un peso consono ed agognato. In questo caso l’approccio che occorre usare per tutelarsi è quello di una sana diffidenza, perché ogni scelta che comporta restrizioni va sempre filtrata attraverso un occhio esperto in base alle esigenze personali.
L’universo del mangiare sano
- Mangiare sano implica un approccio mentale diverso. Che superi il concetto di dieta legato alla sola diminuzione di peso corporeo. Infatti è possibile dimagrire anche introducendo un quantitativo calorico minore. Inferiore al consumo individuale. Senza però curarsi troppo della qualità del cibo assunto.
- Praticare un’alimentazione migliore invece presuppone altro: trovare il giusto equilibrio nutritivo ad esempio, pianificare i pasti componendoli nel modo corretto senza dimenticare nessuna delle sostanze fondamentali.
- Conoscere gli alimenti, i loro effetti sull’organismo, la provenienza di quelli semplici, la composizione di quelli complessi.
- Saper leggere le etichette ed in base ad esse fare le proprie scelte.
Altre indicazioni
- Non bisogna focalizzarsi esclusivamente sui numeri anche se questi sono spesso un punto di partenza istantaneo per dar vita ad un percorso nuovo. La scala da percorrere consta tuttavia di molti gradini da affrontare con determinazione.
- Occorre per esempio associare all’alimentazione anche uno stile di vita ugualmente sano per non vanificare per inezie quel fortino costruito con consapevole saggezza.
Spesso per terminare questi articoli speziandoli di gusto nuovo, ci si rifugia in proverbi o asserzioni altrui, sagaci tanto quanto approfondite. Magari alquanto stravaganti, ma impregnate d’ottimismo. In questo caso però è difficile trovare frasi che inquadrino nella giusta ottica il tema del mangiare sano e della dieta perché quell’eredità negativa di cui abbiamo fatto menzione prevale inesorabilmente. Allora diamoci da soli una sentenza utile: non è così fondamentale l’uso che si fa del vocabolario alimentare, sia che ci si riferisca al mangiare sano, o alla temutissima dieta, ciò che conta davvero è non usare approssimazione nel rapporto con il cibo, rispettare sempre il proprio corpo imparando ad ascoltarlo, avendo inoltre, se necessario, l’umiltà per ricorrere a figure professionali in grado di supportare questa rinnovata rotta.