fichi

La marmellata di fichi

La natura vive di regole particolari che l’uomo difficilmente riesce a svelare. Lei quasi si diverte a mischiare i frammenti posti sulla sua dama, gioca a scacchi con noi, che attendiamo fiduciosi il compiersi di predeterminati eventi: la comparsa di un fiore, il regolare dono dei suoi frutti. Quelli che desideriamo appaiano ogni volta sugli alberi, in modo che occorra solo allungare un braccio per farli nostri. E lo facciano alla medesima maniera che già conoscevamo. Ma non sempre la realtà si compie come auspicata. Non è il desiderio che muove i fili, anche se impegno e costanza non mancano. C’è qualcosa oltre, d’impagabile, nell’universo. Così accade che un anno il selvaggio albero di fichi, che hai trovato per caso, sia talmente generoso da procurarti scorte in abbondanza per l’inverno. A tal punto che potresti adoperare le sue meravigliose pepite anche per preparare una marmellata di fichi, che ti faccia compagnia fino al successivo raccolto. Ma il successivo raccolto poi non compare. Lasciandoti solo il ricordo di quella precedente estate in cui arrampicarsi tra le sue fronde recava una gioia immensa.

Ingredienti per la marmellata di fichi

  • La marmellata di fichi, non contenendo solo agrumi, in realtà è una confettura;
  • si possono adoperare tutti i tipi di fichi più noti dal punto di vista commerciale;
  • il fico ha numerose varianti: esistono i fioroni che maturano ad inizio estate, i fichi veri tra agosto e settembre e quelli tardivi in autunno.
  • Il prodotto principale, ideale, deve essere maturo, ma intatto e sano;
  • lo zucchero è fondamentale per preparare la marmellata/confettura, funge sia da conservante che da addensatore. Il rapporto può essere 1:1, o inferiore, data la dolcezza del frutto.
  • Per addensare usando meno zucchero e nessun prodotto specifico, si possono adoperare delle mele (biologiche) con la loro buccia che contiene un’ottimale quantità di pectina.
  • Poi succo e buccia di limone;
  • a fine preparazione, si possono immettere ulteriori arricchimenti, a piacere: noci, mandorle, nocciole, uva passa, aroma di vaniglia o di rhum, cacao, una volta raffreddata la confettura. Zenzero per un tocco più pungente.     

Preparazione

  • Tagliare a pezzi i fichi dopo averli sbucciati;
  • alcune ricette prevedono una precedente marinatura del frutto, con lo zucchero, il succo e la buccia di limone per separare la pectina e farne esprimere al meglio le potenzialità.
  • Altre prevedono una cottura precedente dei fichi e l’aggiunta successiva di zucchero e del limone, altre ancora mischiano immediatamente tutti gli ingredienti, talvolta unendo anche un poco d’acqua.
  • La cottura va dai 40 minuti all’ora e più, sempre in modo dolce, curando di amalgamare il prodotto per evitare che bruci e di togliere la schiuma in eccesso.
  • Il prodotto finito non deve essere liquido, ma morbido e compatto;
  • a seconda del gusto la “marmellata” può essere lasciata intatta con eventuali pezzi più grossi in evidenza o ulteriormente raffinata con il passaverdure.
  • Come ogni “marmellata”, la preparazione sarà completata con l’invasatura in barattoli sterilizzati. Se si è adoperato meno del 70% di zucchero rispetto alla frutta, occorre pastorizzare i vasetti dopo averli riempiti.

Utilizzo della “marmellata” di fichi

  • La “marmellata” di fichi può avere molteplici utilizzi, come il classico abbinamento sulla fetta di pane tostato per colazione o merenda;
  • assieme allo yogurt bianco;
  • per preparare crostate alternative;
  • o in accompagnamento ai formaggi.

Ho capito che è stata l’estate secca a privarmi del mio bel divertimento. Arrampicarmi sugli alberi di fico del resto lo è sempre stato. Anche da bambina, quando m’ingegnavo per tentare di accaparrarmi più fichi possibili tra quelli che crescevano su quell’albero imbroglione del giardino di mia zia. Piuttosto che farli cogliere, lui che stava immobile in un angolo difficile da raggiungere, li sparava nella strada inferiore, con buona pace dei pedoni che si vedevano volar giù soffici proiettili e delle macchine impiastricciate che vi si posteggiavano sotto. Un’altra caratteristica ingannevole dell’albero di fico è quella di apparire solido nei rami, ma invece spezzarsi facilmente. Me lo dicevano sempre di fare attenzione! Tuttavia non porto rancore al mio odierno amico, quello che è successo in questi mesi è frutto, come detto, della stagione metereologica bislacca che stiamo vivendo ed il suo atteggiamento non una presa in giro, solo il tentativo di proteggere se stesso.

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