la medicina del cibo sano

Cibo sano al lavoro, un diritto fondamentale

La pausa pranzo lavorativa è un momento fondamentale della giornata. Potremmo dire un sacro pit stop. E la sua sacralità dipende dalla funzione che essa svolge nell’alimentazione giornaliera. Di chi spende energie, nervose e fisiche, ed ha bisogno perciò di un corretto apporto nutritivo, per svolgerle e portare a compimento proficuo il proprio dì. E con il termine corretto, come sempre, indichiamo tutta una cornice già nota, analizzata in questi mesi, corrispondente ad: equilibrato, sano, nutriente. Tuttavia bisogna fare attenzione anche in questa fase, perché troppo spesso, frenesia, mancanza di tempo, attrazione verso un cibo confortevole, convivialità, possono diventare scusanti estremamente pericolose. Che spingono a tralasciare i buoni propositi o ignorare le conseguenze di una cattiva alimentazione. Invece il cibo sano al lavoro si configura come uno tra i passaggi essenziali della svolta. Da affrontare con la medesima consapevolezza dei normali pranzi, la sola che può fare la differenza per la nostra salute.

Cibo al lavoro: i rischi

  • Sia che si tratti di un lavoro che comporta un certo dispendio fisico, sia che la nostra professione sia sedentaria, i rischi di una cattiva alimentazione rimangono i medesimi a lungo termine, quelli che causano l’insorgere di patologie gravi per l’organismo.
  • Lo smart working negli ultimi anni ha preso campo anche oltre una doverosa fase emergenziale. È e sarà sempre di più in futuro la strada maestra in alcune tipologie di lavoro. I soggetti dipendenti da una mestiere sedentario sono la categoria più a rischio nel rapporto tra qualità del cibo introdotto e benefici per la salute.
  • L’aumento di peso correlato ad una limitata attività fisica, dovuta a necessità ed in parte pigrizia è una problematica che ha saldi rapporti con il tipo di cibo adottato nella pausa pranzo lavorativa.

Consigli utili

  • Trasferire ogni conoscenza riguardo la sana alimentazione anche nel momento della pausa pranzo lavorativa arreca benefici sia a lungo termine che nell’immediato.
  • Va sempre ricordato che il nostro corpo è una macchina ed il cibo il suo carburante.
  • Non esagerare perciò con le porzioni;
  • non escludere alcun elemento;
  • evitare però i prodotti preconfezionati dalle scarse qualità nutritive;
  • non farsi allettare dall’aspetto consolante di un prodotto o solo dalla sua praticità senza valutare le conseguenze della sua assunzione;
  • preparare cibi dall’aspetto gradevole, altrimenti acquistare in maniera edotta quando è necessario l’utilizzo di quelli già pronti.

Cibo sano: i vantaggi

  • Maggiore sarà la nostra capacità di reggere saldo il volante, migliori saranno le conseguenze per l’organismo.
  • Un’alimentazione nutriente, sana ed equilibrata permette di svolgere plurime attività mantenendo costante il livello delle proprie energie, aumentando la capacità lavorativa del corpo e della mente.
  • Se il cibo scelto al lavoro sarà un cibo sano in linea con i parametri adatti alla personale alimentazione, non sarà necessario privarsi in anticipo del piacere di una tonica colazione, o in seguito di una tranquilla cena. Quei momenti, in questo caso giustamente accoglienti, che fungano da partenza slanciata o allietino il termine della restante giornata.

Il lavoro è un diritto, molto spesso violato nei suoi effettivi contenuti da situazioni che prescindono la volontà del singolo. Subite per un numero imponderabile di cause. La salute è anch’essa un diritto fondamentale, sulla quale possiamo avere, almeno dal lato nutrizionale, un controllo maggiore. Che sarebbe pressoché totale qualora le indicazioni di base per una corretta alimentazione non venissero considerate una seccatura. Qualora si ammettesse il fatto che troppo spesso il cibo è considerato a torto solamente un imprescindibile antistress. Ed il lavoro, di qualunque tipo, è poi una delle fonti primarie di esaurimento. L’unico viatico davvero saggio, per rispettare totalmente questo nostro diritto, rimane quindi la conoscenza e, senza per una volta dover trovare perifrasi artificiose ed allusive, volere bene a se stessi almeno un po’ di più.

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