lavanda

Piante officinali sorgente d’equilibrio

In antichità, è vero, risiedeva nelle piante la maggior parte dei rimedi adottati per la cura. Un concetto profondo a cui solo la natura concedeva il suo provvidenziale soccorso. Oggi che evolvere ha cambiato la situazione, associare il termine piante officinali ad uno scopo puramente medico può essere fuorviante. Il loro utilizzo è comunque importante in tal senso e dipende dai principi attivi contenuti. Ma non è l’unico, esso infatti spazia anche in campi diversi che comprendono l’aromatizzazione e la profumazione. Officinale è quindi un riferimento alla procedura di catalogazione delle piante: il loro inserimento in appositi elenchi a determinarne l’uso e la lavorazione da parte delle officine farmaceutiche e delle erboristerie. E sono disciplinati in Italia dalla legge, nello specifico dal D.Lgs. 21 maggio 2018, n. 75.

Va ricordato inoltre che ogni paese ha elenchi propri di questi organismi vegetali, coltivati o spontanei, dai molteplici utilizzi. Questo significa che alcune piante officinali considerate tali in un posto, possono non esserlo altrove. (Nel decreto italiano anche le alghe, i funghi macroscopici e i licheni, destinati agli usi suddetti, sono dette piante officinali)

L’utilizzo delle piante officinali

  • Semi, fiori, foglie, corteccia, radici sono, tra le altre, alcune delle parti utilizzabili;
  • le piante officinali possono essere adoperate nella preparazione di infusi, decotti, tisane, sciroppi, prodotti per il corpo;
  • ma anche per la tintura madre, gli oli essenziali, gli estratti;
  • l’utilizzo in cucina di erbe aromatiche, incluse nell’insieme delle officinali, è vario;
  • un elenco difficilmente racchiudibile in poco spazio (aglio, basilico, timo, alloro, coriandolo, dragoncello, menta, rosmarino, origano, prezzemolo…)
  • L’aromatizzazione nella sfera alimentare gioca un ruolo fondamentale per la salubrità delle portate, sostituisce l’impiego smodato di grassi.

Alcune tra le piante officinali più comuni

  • Borragine
  • Malva
  • Camomilla
  • Echinacea
  • Melissa
  • Zenzero
  • Agave
  • Aloe
  • Arnica
  • Bardana
  • Biancospino
  • Cacao
  • Eucalipto
  • Mirto
  • Ortica
  • Rabarbaro
  • Rosa Canina
  • Senna
  • Sambuco
  • Tarassaco
  • Valeriana

Approfondimento sull’uso medico

  • Non tutte le piante medicinali vengono impiegate come officinali, il principio attivo presente in una pianta (droga) può risultare dannoso.
  • L’utilizzo delle piante a scopo medico deve essere corretto ed il suo approccio non può mai essere superficiale.
  • Possono sorgere sempre controindicazioni. Soprattutto nel caso di interazione con le medicine tradizionali.
  • Ricorrere ad esperti che uniscano la saggezza antica, alle moderne tecnologie, nel rispetto delle norme, è fondamentale.
  • La fitoterapia indica una pratica che prevede l’uso e la lavorazione di una molecola, insita nel vegetale, con proprietà curative e di mantenimento del benessere psicofisico.
  • I medicinali fitoterapici sono approvati dall’AIFA.
  • L’erboristeria si occupa di coltivare, riconoscere, raccogliere, produrre, elaborare a scopi terapeutici, cosmetici o nutritivi le piante officinali, medicinali, cosmetiche, aromatiche o selvatiche-commestibili.
  • I prodotti erboristici non hanno tuttavia un’efficacia medica riconosciuta, sono creati in maniera più semplice e contribuiscono unicamente ad un benessere generale per chi ne fa uso.

Il giardino dei semplici era il luogo di coltivazione delle piante medicamentose; sorgeva soprattutto nei monasteri e nei conventi nelle cui spezierie il ruolo farmacologico di ogni vegetale era oggetto di particolare attenzione, essenziale però in epoche in cui le erbe erano l’unico rimedio fruibile. Contenevano, in parti uguali, qualità eccelse al benessere: caldo, freddo, secco ed umido, del cui equilibrio il corpo si nutriva. Dove la malattia era invece sinonimo di squilibrio. Rimane la medesima filosofia che l’esperienza ci insegna, anche nel presente.

Quella che abbiamo imparato ad accogliere soprattutto del percorso alimentare, ma che si può traslare all’intero universo vitale. La consapevolezza interiore di una forza in grado di superare le avversità come di una stabilità fisica, psichica e spirituale che ci sorregga. All’interno di questo insieme bilanciato ogni sostanza è accrescimento, sia essa riferita ad un alimento, sia donata da una pianta.

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