Il melone sole d’estate

Il melone, rotondo ed arancione, nella sua tonalità più nota, rappresenta un frutto iconico della stagione estiva. Forse secondo solo all’anguria. Assieme richiamano alla mente la libertà che sprigiona una festa estiva. A contatto con la sabbia, sotto l’ombra della luna rifulgente, quando il caldo la fa comunque da padrone. Giorno o notte che sia. Con la consorella più mastodontica condivide l’appartenenza alla famiglia delle cucurbitacee, ma possiede anche caratteristiche tutte sue. Per classificare le varie tipologie di melone occorre però iniziare da una distinzione fondamentale. Alcuni meloni spingono anche all’inverno la loro esistenza terrena. Per diventare così una sana alternativa da esibire sulle nostre tavole, quelle lautamente imbandite nel periodo delle festività più amate (in Sicilia soprattutto).

É necessario partite da questi due sottoinsiemi (melone estivo ed invernale), anzi praticamente fondamentale. Perché il prodotto che si presenta a chi intende gustarlo è assai diverso, nelle forme, nei colori, nei sapori. Ed anche gli usi per questo differiranno.

Caratteristiche del melone

  • Pianta e frutto possiedono lo stesso nome;
  • la pianta è rampicante, il frutto coltivato appartiene alla specie cucumis melo;
  • la sua storia è antica, ma l’origine, africana o asiatica (l’Asia è comunque il maggior produttore), incerta;
  • i meloni migliori devono essere coltivati in luoghi a clima caldo, in terreni profondi e drenati, con poca umidità;
  • per tali ragioni, la coltivazione nelle serre è preferita;
  • buccia, polpa e semi (immersi in un agglomerato fibroso e molliccio) lo compongono;
  • i semi, con cui è possibile preparare infusi, sono bianchi e dalla morbida consistenza;
  • per distinguere al tatto la qualità del melone occorre valutarne la consistenza che non deve essere molle;
  • il profumo intenso certifica l’avvenuta maturazione;
  • il picciolo è il punto migliore da cui percepirlo;
  • da conservare in frigo, a temperature ambiente se non ancora maturo.

Proprietá benefiche

  • É un frutto dolce e zuccherino (circa il 13% per un gusto gradevole), ma composto quasi al 90% di acqua;
  • è pertanto dissetante, depurante, diuretico e rinfrescante, ma sconsigliato a chi soffre di diabete;
  • chi soffre di disturbi gastrici come acidità o difficoltà digestive non dovrebbe mangiarne;
  • il melone è povero di calorie (33 kcal per 100 gr);
  • ma molto ricco di vitamine (A, C, PP, K) e sali minerali (potassio, fosforo, sodio e magnesio);
  • stimola la produzione di melanina e favorisce l’abbronzatura;
  • protegge la cute dall’azione dei raggi solari;
  • la presenza di betacarotene è indice di potenziamento della capacità visiva;
  • rinforza denti e ossa, oltre che generalmente il sistema immunitario;
  • utile per migliorare la pressione arteriosa;
  • la sua proprietà lenitiva è efficace contro le bruciature e le scottature, sotto forma di impacchi, oltre che utile per comporre maschere per il viso.

Tipologie

  • I meloni estivi sono disponibili da luglio a settembre;
  • hanno polpa di colore giallo-arancio;
  • si suddividono ulteriormente in altre specie:
  • i meloni retati, tondi od ovali, dalla buccia sottile coperta da un fitto reticolo, dalla polpa dolce;
  • quando la buccia è grigio-verde la polpa sarà succosa;
  • i meloni cantalupi di grosse dimensioni con la buccia più liscia, la polpa arancione, di sapore appetitoso, utile per formare degli antipasti;
  • il melone Viadanese IGP, quello di Calvenzano, il Rospo simile alla zucca, quelli Pugliesi verdi dolci e per insalate, quello amaro verde usato per lo più in medicina;
  • esistono poi meloni ortaggio raccolti prima della loro completa maturazione, come il serpentino adoperato come un cetriolo;
  • i meloni invernali invece sono prodotti sì nella stagione estiva, ma si conservano fino a dicembre, hanno polpa di colore bianco tendente al verde, buccia liscia, gusto meno dolce tra il melone e la pera;
  • sono inodori poiché sprigionano il loro profumo solo una volta tagliati, la qualità si riconosce dal non avvizzimento, osservando le scanalature accanto al peduncolo;
  • esiste quello verde, di forma ovale, buccia color crema adatto per le marmellate, sardo verde maculato dalla buccia rugosa e dalla pola bianca sfumata di verde, giallo dal sapore delicato, la buccia liscia e la polpa chiara.

É vero che Alexandre Dumas, padre, scrisse che mangiare il melone condito con sale e pepe, accompagnato da un bicchiere generoso di marsala, potesse favorirne la digeribilità. Come è altrettanto comprovato che il melone nell’antichità non venisse particolarmente visto di buon occhio. Tuttavia lo scrittore de Il conte di Monte Cristo ne apprezzava le qualità tanto da scambiare le sue opere con una rendita vitalizia di 12 meloni l’anno, fino alla morte nel 1870. E poi certe dicerie non trovano più ragione d’essere oggi. Anzi abbiamo appena confutato il passato e ribaltatato, con il nostro articolo, le risultanze del suo consumo.

A patto, come sempre, di rispettare le regole di una dieta equilibrata e di escluderne l’uso a determinate fasce della popolazione. Per chi può, il melone è ottimo, come frutta semplice o per preparazione più complesse. Rispettando l’indirizzo della dolcezza per creare della marmellata o prepararne uno squisito e salutare gelato. Non fermandosi alle apparenze, come ingrediente alternativo nelle insalate. E poi esiste sempre la sua ricetta tipo, il rapporto esclusivo che sa creare con il prosciutto crudo. In un gioco di opposti ed alternanze da leccarsi i baffi solo dopo aver attizzato il proprio palato.

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