Piatto sano

La mente e il cibo sano per essere felici

Bastano la mente e il cibo sano per essere felici? Cos’è poi in fondo la felicità? Uno stato temporaneo e fuggevole che andiamo rincorrendo parallelo allo scorrere della vita? O una condizione intrinseca, che solo determinati fattori scatenano, mentre altri la ostacolano? Queste sono tutte questioni universali, che spesso ci troviamo ad affrontare, perché, come pastori erranti, siamo alla costante ricerca di un punto di equilibrio. Un centro di felicità permanente, che permetta di sentirsi in pace con la propria fetta personale d’universo interiore e di conseguenza con il mondo che ci circonda. Fatto di interazione e relazioni, modellato spesso d’una creta troppo grezza o troppo dura da accettare, come naturale. Ed allora si ripropongono i dubbi, che per essere fugati, necessitano di prove scientifiche, dati ed oggettività. Nella nostra domanda di partenza, affranta dalle altre, troviamo già insiti i bandoli con cui riportare alla ragione quest’intricata matassa di pensieri.

Là dove la nostra mente lavora in un piano inclinato verso il lato della positività ed il corpo si circonda di beneficio, all’incrocio di queste rette, passa il punto che interessa da vicino l’uomo, la filosofia perseguibile e propositiva per possedere ogni verità.

Mens sana in corpore sano

  • Delle Satire di Giovenale, la locuzione più ricordata e tramandata è sicuramente mens sana in corpore sano ;
  • tentando di mostrare la vanità umana, si afferma che solo il sapiente allontana ciò che è effimero ed altresì anela all’unico principio essenziale: la sanità dell’anima e la salute del corpo;
  • certo tale affermazione spesso viene distorta ed usata a sproposito, quasi come uno slogan pubblicitario, tuttavia possiede anche un pregio di valenza storica, coltivando l’idea che corpo e anima possano crescere e svilupparsi soltanto insieme;
  • la mente infatti, e questo vale a maggior ragione nella nostra epoca, guida l’essere umano nelle sue scelte, che influiscono quindi su salute e sentimenti;
  • in qualità di motore trainante;
  • si destreggia tra molteplici difficoltà;
  • ricerca strenuamente un motivo, uno spazio dove sviluppare la felicità e tutte le diverse emozioni che influiscono sul benessere;
  • perché ognuno di noi aspirerebbe ad essi e a raggiungere il massimo potenziale, in tal senso;
  • aspirerebbe per esempio alla purezza di un sentire che probabilmente solo nella fanciullezza riesce invece ad esprimersi in maniera compiuta;
  • e poi si perde nel ginepraio delle responsabilità;
  • allora per taluni inizia un percorso, fruttuoso o infruttuoso che sia, per altri non ha senso neppure intraprenderlo, altri ancora si incamminano nell’opposta direzione;
  • e non si dirime mai la questione se il tutto faccia parte di un atto volontario e preordinato o il caso giochi le sue carte alla perfezione;
  • ma rafforzare la propria mente con la meditazione, la conoscenza ed ogni azione possibile rivolta al bello che esiste in natura, il corpo con scelte sane e consapevoli rimane il primo e più accessibile contributo che autonomamente possiamo prescriverci.

La mente e il cibo sano aiutano ad essere felici

  • Tra le azioni in nostro possesso quella più semplice, nella sua complessità, sarebbe avere un’idea di cibo ed alimentazione che contribuisca alla sanità generale;
  • ma troppo spesso il rapporto con il cibo è una relazione senza i giusti presupposti di partenza;
  • i principi base per una corretta alimentazione sfuggono al controllo di chi con il cibo, come se tenesse tra le mani un mazzo di carte, costruisce un castello di menzogne, contraddizioni e scuse tanto fragile quanto indistruttibile;
  • ed anche in questo caso il richiamo alla mente, al suo baricentro ben posizionato, rimane la chiave di volta, la soluzione meno cercata, ma più efficace;
  • la mente ed il cibo sano aiutano ad essere felici, ma per essere felici occorre volerlo;
  • occorre fare delle rinunce, modificare persino le abitudini più consolidate;
  • diventa fondamentale quello stacco mentale, che si esplicita in uno scambio biunivoco di beni;
  • se si inizia a considerare il cibo in qualità di benzina che aiuta i processi vitali, si avrà una ricaduta benefica sul proprio corpo;
  • la mente si troverà cosí in un crescendo di lucidità e nel concreto aumenterà quel senso di soddisfazione generale che si comporta da messaggero della felicità stessa.

Tutti gli esseri umani vogliono essere felici; peraltro, per poter raggiungere una tale condizione, bisogna cominciare col capire che cosa si intende per felicità.
(Jean-Jacques Rousseau)

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