EDUCAZIONE ALLA CORRETTA ALIMENTAZIONE

Un'alimentazione varia ed equilibrata è alla base di una vita in salute.

Educazione all’alimentazione e salute umana e ambientale

- per un buono stato di salute («stato completo di benessere fisico, mentale e sociale» per l’OMS) è imprescindibile un buono stato nutrizionale, che è
  strettamente legato al cibo che mangiamo ed è relazionato alla capacità di digerire, assorbire ed utilizzarne i nutrienti, che devono provenire da una dieta  la più varia possibile perché si assimilino tutti

- l’educazione alimentare è il primo strumento di prevenzione e azione a tutela della salute: bisogna sradicare modelli alimentari che minano il benessere
- gli alimenti andrebbero assunti con la consapevolezza del loro apporto nutritivo e funzionale

- la dieta mediterranea è, scientificamente, sana e sostenibile, di prevenzione contro malattie croniche e con produzioni che garantiscono qualità organolettica,
  rispetto dell’ambiente ed eticità

- la piramide alimentare, usata da decenni, oggi viene modificata ponendo alimenti in posizioni diverse, prevedendo sempre un ampio consumo di frutta e verdura e
  attività fisica quotidiana ma limitando i prodotti di origine animale

- una popolazione attiva, oltre che diminuire il rischio di malattie croniche, promuove la salute perché attività come camminare e andare in bicicletta contribuiscono
  alla riduzione di emissioni di gas serra, ad un’aria più pulita, a strade meno congestionate, a minor inquinamento acustico

 


Attuali problemi nell’alimentazione

- la maggiore accessibilità al cibo, la velocizzazione delle attività quotidiane con riduzione del tempo dedicato a preparazione e consumo dei pasti, la mobilità
  delle persone e quindi l’essere spesso fuori casa  hanno spesso avvicinato a regimi alimentari tutt’altro che salutari: nei Paesi industrializzati molte
  persone hanno un apporto insufficiente di alcuni micro-nutrienti indispensabili perché mangiano ‘troppo e male’

- sovrappeso e obesità infantile (emergenza perché riguarda un bambino su tre) e negli adulti in crescita sia nei Paesi Occidentali che in quelli a medio-basso reddito,
  porta a patologie croniche come diabete, malattie cardiovascolari, asma, allergie, osteoporosi con soggezione delle ossa a fratture;

- è emerso che esiste una minima percentuale di scuole (circa 2%) che non applica le linee guida per una corretta alimentazione, ci sono scuole che non fanno test di
  valutazione del servizio con conseguente impossibilità di migliorare palabilità dei cibi e inoltre alcune scuole non riutilizzano o gestiscono le eccedenze alimentari

 


Educazione alimentare durante l’infanzia

- genitori sempre più attenti a quali alimenti, alla qualità e ai metodi di produzione: c’è un’offerta in costante crescita in Italia, con ‘alimenti per bambini’ diversi da
  ‘alimenti per adulti’ (in un passato recente era diffusa l’idea per cui i bambini e gli adulti mangiassero lo stesso cibo) e sempre più prodotti, in particolare richiesti per
  bambini, derivanti da allevamenti e coltivazioni bio
- modulazione rispetto alle età dei bambini
- l’educazione alla dieta mediterranea fin dall’età scolare è importante per evitare problemi di salute futuri ma anche per dare ai bambini la consapevolezza dei
  suoi effetti a 360 gradi
- il programma «Maestra Natura» è un e-learning di divulgazione scientifica ed educazione alimentare per studenti delle primarie e secondarie di I grado che
  affronta il delicato rapporto equilibrato ed ecosostenibile tra individuo e cibo

- i comportamenti alimentari si acquisiscono molto presto nella vita dell’individuo e, se ben radicati, riducono il rischio di incorrere in errori nutrizionali in una fase critic come quella adolescenziale e aumentano la possibile capacità di compiere scelte alimentari sane ed equilibrate in contesti diversi da quello familiare 

- va promossa la sinergia tra scuola e famiglia

- la ristorazione alimentare deve pensare alle caratteristiche nutritive di ogni pasto e funzionali al fabbisogno delle diverse fasce d’età, con il fine di fare
  mantenere le abitudini anche al di fuori e stimolare la curiosità verso nuovi alimenti 

- il lungo arco temporale tra 6 e 13 anni è necessario per constatare con l’esperienza le conoscenze acquisite

- è importante dare un mindset orientato al metodo e al pensiero scientifico

- va promossa l’attività fisica (bambini tra 5 e 17 anni dovrebbero svolgere almeno 1 ora di attività fisica moderata-vigorosa e rafforzare l’apparato
  muscolo-scheletrico almeno 3 volte a settimana), anche coinvolgendo le famiglie e permettendo di potenziare le diversità di ciascuno per una più ampia
  partecipazione

- bisogna scegliere prodotti specifici per i distributori automatici delle scuole per cibo e bevande da consumare al di fuori dei pasti

 


Altri programmi messi in atto

- nell’ottica di trasmissione di tutti i benefici di diete sane e sostenibili, è importante il ruolo delle istituzioni nel fornire linee guida per l’alimentazione
  in ospedali, comunità e nel promuovere iniziative di sensibilizzazione 

- il Ministero della Salute realizza ogni anno campagne informative di educazione alimentare per facilitare l’assunzione di abitudini alimentari e stili
  di vita corretti e salutari e prevenire le principali patologie croniche

- Tavolo tecnico sulla Sicurezza Nutrizionale: gli sono affidate funzioni di coordinamento delle iniziative legate alla sorveglianza nutrizionale e di
  orientamento, quale punto di confluenza di una rete nazionale da implementare; ha al suo interno varie professionalità istituzionali, scientifiche,
  accademiche e produttive; definisce metodologie, sviluppa politiche

- l’etichettatura è un obbligo per gli operatori del settore di informare in maniera chiara e corretta il consumatore su caratteristiche, proprietà ed effetti dei
  prodotti con, dal 2014: denominazione, ingredienti, allergeni, quantità di ingredienti, quantità netta, termine minimo di conservazione e data di scadenza,
  condizioni di conservazione e di impiego, produttore, origine/provenienza se previsto per legge, titolo alcolometrico, dichiarazione nutrizionale, stato fisico,
  trattamenti subiti; eventuali informazioni aggiuntive non devono indurre in errore, non devono essere ambigue o confuse, devono avere basi scientifiche
  pertinenti
- c’è una proposta dell’UE per il Nutri-score, il sistema che usa i colori dal rosso al verde e le lettere da A ad E per promuovere o bocciare gli ingredienti, dal
  2023: l’Italia è fermamente contraria a questa possibile normativa, ritenendo possa essere non informativa ma fuorviante rispetto alle scelte dei consumatore
  o uno strumento della grande distribuzione per aumentare i profitti, insieme ad un’opposizione anche di almeno sette altri Paesi e non piena convinzione di
  altri. Alimenti come il parmigiano finirebbero ad essere etichettati con un bollino rosso, e invece i consumatori hanno bisogno di etichette semplici ma non
  semplicistiche, con valori nutrizionali e calorie per porzione riportati

 


Investire nella prevenzione

- studio scandinavo (risultati pubblicati su “The Lancet Child & Adolescent Health”) testimonia che il supporto nutrizionale alle famiglie fin dall’infanzia dei bambini pone le basi per avere persone in salute, con livelli più bassi di colesterolo totale e “cattivo”, pressione sanguigna, leucemia e maggiore apporto
  di grassi insaturi: dal 1989 sono stati osservati 1116 bambini dal settimo mese d’età, dando a metà di loro e ai loro genitori supporto dietetico specifico, con
  l’obiettivo di valutare le differenze rispetto al programma informativo sanitario e scolastico nazionale, le famiglie sono state riviste regolarmente fino ai 20
  anni d’età dei ragazzi 

- educare famiglie e bambini ad una dieta varia ed equilibrata pone le fondamenta per adulti con meno rischio di malattie cardiovascolari e con meno rischi
  di deterioramento del metabolismo
- migliorare gli ambienti alimentari (politiche, sforzo corale dei vari attori che si occupano dei bambini durante la giornata, comunicazione) contribuisce a
  diminuire il peso sociale ed economico di patologie croniche difficilmente sostenibile in futuro 

- dal 30 al 40 % dei bambini in Italia nell’ultimo decennio è obeso, con la probabilità tra il 50 e l’80% che diventi un adulto obeso: con la prevenzione, ne
  gioverebbero anche le casse dello Stato, visto che un paziente obeso ha un impatto fino al 51% in più rispetto ad uno normopeso (la maggior parte dei
  programmi di prevenzione per obesità e condizioni croniche costa 100 milioni di euro l’anno, rispetto ai 580 milioni


L’influenza nelle scelte alimentari

 - programmi di educazione alimentare per adulti e bambini si trovano a contrastare il marketing del junk food delle multinazionali, che devono eludono il radar del pensiero
  e quindi devono essere pubblicità che non vanno notate: l’educazione alla corretta alimentazione dovrebbe al contrario promuovere il pensiero critico, circa pubblicità, luoghi
  di vendita e distribuzione perché quanto oggi conosciamo in materia di alimentazione può dare vita ad una massiccia, pervasiva, scientificamente provata campagna di
comunicazione
- la comunicazione può agire solo in parte  sui comportamenti individuali delle persone, ma deve anche essere accompagnata da cambiamenti ambientali come scelte politiche,
  le quali, anche se con lo stesso problema di base, devono essere adattate a livello di Paese: i Governi dovrebbero fare cose come disincentivare il consumo di snack e
  bevande zuccherate da parte dei bambini, garantire che i menù della ristorazione scolastica siano sani ed equilibrati, varare politiche agricole che promuovano di consumare
  prodotti vegetali vari 

- oggi ci sono messaggi pubblicitari sempre più adatti a veicolare informazioni riguardanti la qualità e l’affidabilità delle fasi di produzione e controllo; claim
  fondamentali sono la salubrità degli alimenti e la produzione delle materie prime in filiere controllate, soprattutto per i bambini 
- l’OMS segue i trend alimentari a livello globale

- il principale veicolo, oltre alla TV, sta sempre più diventando il mondo  digital, con la possibilità dell’invio di messaggi rivolti al corretto target e con effetti diversi a
  seconda di chi viene raggiunto dal messaggio, con una maggiore vulnerabilità dei più piccoli e una tendenza all’ortoressia degli adulti
il modello della dieta mediterranea può permettere di sottrarsi all’omologazione a modelli errati e diventare espressione della storia e della cultura, salvaguardando la
  biodiversità alimentare
- uno studio dell’Università di Liverpool ha mostrato quali effetti abbiano avuto su bambini dai 9 agli 11 anni i messaggi veicolati da  uno YouTuber impegnato nel
  diffondere spuntini salutari, uno che consumava alimenti da assumere in quantità decisamente minori, uno nel promuovere prodotti non inerenti al mondo
  dell’alimentazione; si è capito che la promozione del cibo ha una capacità di penetrare nella società nettamente maggiore, e in questo ambito c’è maggiore vulnerabilità
  circa le abitudini insalubri rispetto a quelle salutari, infatti i bambini che seguivano l’influencer che promuoveva gli snack meno salutari tendevano ad avere una dieta
  con maggiore apporto calorico quotidiano con chilocalorie in eccesso provenienti da spuntini con profilo nutrizionale simile a quello degli spot, e invece lo stesso
  fenomeno di apprendimento sociale, che si attua soprattutto se coinvolge star del web o dello sport, non tende ad esistere nel caso di abitudini salutari 


Nuovo metodo “anti diet” ed “intituitive eating”

- nuova dieta per recuperare ed alleggerire il rapporto con il cibo (es. concedersi serenamente la fetta di torta a fine pasto)

- dal 2017 circa siamo stati bombardati dalla tendenza all’alimentazione sana anche nei post di Instagram; il “clean eating” dal 2019 ha iniziato a cedere il posto
  all’”intuitive eating”, cioè alimentarsi ascoltando se stessi senza cadere in logiche di alimentazione disordinata e compulsiva

- l’approccio ‘non dietetico’ fonda le sue radici nel movimento di accettazione dei grassi nato dal femminismo radicale della Bay Area della California, e si è diffuso
  insieme alla body positivity
- mangiare senza regole o influenze esterne aiuta a ridurre il cibo emotivo 

- si tratta di qualcosa di molto più serio del ‘mangiare cosa si vuole’, che richiede comunque l’appoggio di un professionista

Fonti online

- Fondazione Veronesi

- Ministero della Salute 

- Humanitas

- Linkiesta

- Taccuini Gastrofisici
- Vanity Fair

- Corriere Ortofrutticolo
- Ansa