LE INTOLLERANZE ALIMENTARI
Un'alimentazione varia ed equilibrata è alla base di una vita in salute.
Di cosa si tratta
- Reazioni avverse al cibo
- Difetto metabolico: l’organismo non metabolizza certe sostanze di uno specifico alimento o una componente specifica del dato cibo perché manca di
enzimi digestivi
- Si manifestano in maniera graduale, con sintomi dapprima più lievi, anche se fastidiosi
- Non sono pericolose, e la gravità della reazione è direttamente proporzionale alla quantità ingerita, con sintomi che si sviluppano lentamente, anche dopo ore
dall’ingestione
- Possono insorgere anche se il cibo prima veniva assunto regolarmente e con serenità
- Interessano il 2% degli adulti e il 7,5% dei bambini: è un fenomeno in crescita negli ultimi anni
- Sono diverse dalle allergie: le allergie sono più immediate, violente, con reazione al contatto con certe sostanze anche in forma grave o fatale, riguardano il sistema
immunitario (la celiachia fa eccezione perché è un’intolleranza che colpisce il sistema immunitario) perché il sistema immunitario reagisce all’elemento incriminato (in
genere una proteina) riconoscendolo come estraneo, e attivando una reazione immediata con anticorpi IgE e pericolosa anche per la vita come nel caso di shock
anafilattico
- Esiste anche un ulteriore tipo di reazioni avverse, che sono le «pseudo-allergie», non originate dal sistema immunitario e spesso causate da additivi alimentari
(coloranti, conservanti), che possono causare crisi d’asma
- Non si può, invece, parlare di intolleranza al lievito usato nella pianificazione perché, pur avendo sintomi legati ad una cattiva digestione, questa reazione avversa
è di natura transitoria e limitata all’ingestione di alimenti contenenti lievito o con lievitazione inadeguata; se il disturbo persevera, si può passare a una malattia
intestinale cronica; solo in alcuni casi c’è un’allergia scatenata dall’inalazione, quasi mai dall’ingestione, dell’enzima alfa amilasi usato insieme al lievito nella
Sintomi
- Si manifestano gradualmente anche dopo ore
- Non coinvolgono quasi mai vie respiratorie o le prime vie aeree
- Dipendono molto dal tipo di intolleranza e dalle cause
- Piano gastrointestinale: nausea, appetito eccessivo, flatulenza, gonfiore addominale, stipsi o dissenteria, colite, ritenzione idrica, iperacidità, afte
- Livello respiratorio: raffreddori o infezioni alle vie aeree frequenti
- Livello dermatologico: orticaria, dermatiti, acne
- Da non escludere: mal di testa, capogiri, ansia, insonnia, lieve depressione
Cause e tipologie
- genitori sempre più attenti a quali alimenti, alla qualità e ai metodi di produzione: c’è un’offerta in costante crescita in Italia, con ‘alimenti per bambini’ diversi da
‘alimenti per adulti’ (in un passato recente era diffusa l’idea per cui i bambini e gli adulti mangiassero lo stesso cibo) e sempre più prodotti, in particolare richiesti per
bambini, derivanti da allevamenti e coltivazioni bio
- modulazione rispetto alle età dei bambini
- l’educazione alla dieta mediterranea fin dall’età scolare è importante per evitare problemi di salute futuri ma anche per dare ai bambini la consapevolezza dei
suoi effetti a 360 gradi
- il programma «Maestra Natura» è un e-learning di divulgazione scientifica ed educazione alimentare per studenti delle primarie e secondarie di I grado che
affronta il delicato rapporto equilibrato ed ecosostenibile tra individuo e cibo
- i comportamenti alimentari si acquisiscono molto presto nella vita dell’individuo e, se ben radicati, riducono il rischio di incorrere in errori nutrizionali in una fase critic come quella adolescenziale e aumentano la possibile capacità di compiere scelte alimentari sane ed equilibrate in contesti diversi da quello familiare
- va promossa la sinergia tra scuola e famiglia
- la ristorazione alimentare deve pensare alle caratteristiche nutritive di ogni pasto e funzionali al fabbisogno delle diverse fasce d’età, con il fine di fare
mantenere le abitudini anche al di fuori e stimolare la curiosità verso nuovi alimenti
- il lungo arco temporale tra 6 e 13 anni è necessario per constatare con l’esperienza le conoscenze acquisite
- è importante dare un mindset orientato al metodo e al pensiero scientifico
- va promossa l’attività fisica (bambini tra 5 e 17 anni dovrebbero svolgere almeno 1 ora di attività fisica moderata-vigorosa e rafforzare l’apparato
muscolo-scheletrico almeno 3 volte a settimana), anche coinvolgendo le famiglie e permettendo di potenziare le diversità di ciascuno per una più ampia
partecipazione
- bisogna scegliere prodotti specifici per i distributori automatici delle scuole per cibo e bevande da consumare al di fuori dei pasti
Diagnosi
- diagnosi empirica «per esclusione»: eliminare alimenti sospetti per 2 o 3 settimane dalla dieta e poi reintrodurli, con annotazione in un diario alimentare; è lo
strumento più valido
- successivamente test diagnostici (ad esempio test dei 108 alimenti) per capire se è interessato il sistema immunitario e quindi è allergia
- test specifici (ad esempio breath test per intolleranza al lattosio, tramite, previa adeguata preparazione, raccolta di aria espirata prima e dopo avere assunto
lattosio disciolto in acqua, oppure test sierologici per celiachia, per ricercare la presenza di particolari anticorpi nel sangue, più successiva esami istologici di
campioni di tessuto ottenuti con biopsie duodenali) ed esami genetici che possano individuare o prevenire intolleranze (ad esempio per favismo e intolleranza
all’alcol) ritenuti validi
- interesse sempre più importante negli anni ed esigenza dei pazienti di avere diagnosi sempre più specializzate hanno portato all’interesse di figure non solo
mediche ma anche di profili che interagiscono e sono operanti nel settore dell’alimentazione e alla nascita di nuove figure professionali
- affidarsi a centri medici specializzati è fondamentale sia per modificare la dieta sia per avere una certezza della condizione presente: le uniche intolleranze
riconosciute scientificamente sono quella al lattosio e la celiachia, che vengono entrambe diagnosticate dal gastroenterologo
- sono nati negli ultimi anni dei test alternativi ai quali sempre più persone fanno ricorso (quello che misura la variazione della forza muscolare della gamba prima e
dopo avere messo sotto alla lingua la sostanza sospetta, quello che misura il potenziale elettrico pre e post stimolazione sublinguale, quello che mette in relazione il
siero e i leucociti del paziente con diversi estratti alimentari, il test del capello per individuare carenze o intossicazioni da metalli o oligoelementi), ma che non hanno
assolutamente alcuna dimostrazione scientifica
Trattamento e prevenzione
- terapia: l’evitare i cibi che scatenano la reazione è l’unico strumento ad ora valido
- sono in fase di sperimentazione alcuni farmaci per la produzione di enzimi carenti nel corpo
- scelta utile: diario alimentare
- buone pratiche: evitare situazioni di stress, sedentarietà fin da bambini
- sembra che l’allattamento al seno dei neonati abbia una prima forma protettiva
- no alle diete ‘fai da te’ e all’eliminare cibi senza una corretta diagnosi per non incorrere in problemi peggiori sulla salute
- no a consulti non medici tipo palestre, centri estetici, farmacie
Intolleranza al lattosio
è la più diffusa: interessa circa il 50% degli Italiani
dipende dalla mancanza dell’enzima lattasi per il metabolismo dello zucchero lattosio che è composto da glucosio e galattosio: il lattosio non digerito viene fermentato dalla flora intestinale con la conseguente produzione di metaboliti e gas
può essere presente già dall’infanzia oppure comparire in età adulta; ne esistono tre forme: intolleranza genetica primaria che è determinata dal DNA nella parte che non permette la produzione di grandi quantità di lattasi e può dipendere dalla naturale crescita determinando una condizione che permane poi per tutta la vita, intolleranza transitoria causata dalla riduzione della lattasi dopo una malattia o un trauma intestinale o un intervento e che può essere risolta da una ‘disintossicazione’ da lattosio, intolleranza congenita che è più rara ed è dovuta ad una mutazione che elimina la lattasi e non permette la digestione del lattosio
i sintomi più comuni sono: meteorismo, dolori addominali, dissenteria
i prodotti delattosati ‘senza lattosio’ o ‘a ridotto contenuto di lattosio’ hanno la dicitura «il prodotto contiene glucosio e galattosio in conseguenza della scissione del lattosio»
la diagnosi avviene tramite breath test che si basa sui livelli di produzione di idrogeno misurato nell’aria espirata pre e post assunzione di lattosio; a volte ci può essere un test genetico per accertare l’origine del disturbo
il trattamento avviene tramite la dieta, eliminando i prodotti ad alto contenuto di lattosio il più delle volte, quindi latte di origine animale, prodotti a base di latte, formaggi freschi, prodotti dove il lattosio è usato come additivo come affettati, insaccati, puré, sughi, medicinali, dado, alimenti in scatola, mentre solo in rari casi vanno tolti anche formaggi stagionati che hanno livelli più bassi di lattosio
per consumare alimenti con lattosio può essere utile consumare prima dei pasti enzimi contenenti lattasi
Celiachia o intolleranza al glutine
è una forma di enteropatia infiammatoria, con tratti di auto-immunità, scatenata dall’ingestione del glutine
contengono glutine: cereali del genere triticum (grano tenero, grano duro, grano khorasan, farro grande, farro medio, farro piccolo), segale, orzo; l’avena è considerata come un cereale contenente glutine perché è spesso contaminata e a causa delle ibridazioni riscontrate
il complesso proteico del glutine contiene principalmente le proteine: gliadina nel grano, secalina nel segale, nell’orzo l’ordeina
può insorgere ad ogni età; una volta comparsa, non scompare
dopo che l’intolleranza è stata diagnosticata, viene trattata con l’esclusione degli alimenti contenenti glutine dalla dieta, ma non prima per evitare che ci sia una diagnosi sbagliata
nelle persone geneticamente predisposte, il sistema immunitario attacca il duodeno arrivando a distruggere i villi intestinali, con, nei casi più gravi, danni da malassorbimento e uno stato di malnutrizione
ci sono forme atipiche con sintomatologia extra-intestinale: manifestazioni osteoarticolari, orali, cefalee, condizioni neurologiche non altrimenti spiegate, anemia
è multifattoriale, innescata in caso di predisposizione genetica da trigger ambientale come infezione intestinale o rotavirus durante l’infanzia o infezioni gastroenteriche o gravidanza; si associa spesso ad altre malattie autoimmuni o a sindromi genetiche
non sono ancora noti i fattori che provocano la malattia dopo anni di tolleranza al glutine
colpisce l’1% della popolazione, in particolare quella di sesso femminile, con la possibilità di danni sulla fertilità e complicanze in gravidanza se non trattata con la dieta
le etichette non devono indurre in errore il consumatore sulle caratteristiche generali dell’alimento, la sua natura e la sua composizione; devono riportare gli ingredienti presenti nei prodotti alimentari e indicare in maniera più evidente gli ingredienti che rappresentano o contengono allergeni
il SSN fornisce un ammontare di alimenti senza glutine proporzionale al fabbisogno energetico del paziente
Intolleranza al nichel
- non permette l’assunzione di cibi che lo contengono, come pesci (salmone, aringa, tonno, aragosta), verdure (lattuga, cavoli, cipolle, funghi), cereali (grano, mais,
segale, grano saraceno), cacao, cioccolato, anacardi e richiede attenzione ai cibi industriali
Intolleranza al saccarosio e al fruttosio
- sintomi legati all’apparato digerente
Considerazioni
molti pazienti oggi considerano l’intolleranza un sintomo comune, anzi c’è forse una ‘moda’ nella dieta contro intolleranze alimentari come la celiachia
un problema ponderale è nella maggior parte dei casi relativo ad una dieta e uno stile di vita non adeguato e non ha a che fare con le intolleranze alimentari,
poche sono le intolleranze vere e collegate a sintomi gastrointestinali
Fonti online
- Centro medico Santagostino
Unicusano
Ministero della Salute
Istituto diagnostico Varelli
Fondazione Veronesi
Humanitas