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Insalata, quando la somma fa la differenza

Una volta una persona mi chiese se fossi una a cui piacesse l’insalata. Ma pose questa domanda con un’intonazione negativa. Nulla di più fuorviante esiste di un’opinione che si fonda sul pregiudizio. Ciò che forma il grande insieme dell’insalata include tantissime varianti. Come afferma Massimo Montanari. Il termine insalata non starebbe nemmeno ad indicare un cibo preciso, bensì una modalità di condimento. I latini la definivano acetaria, elevando l’aceto ad accompagnamento fondamentale anche più del sale. Insalata è ricercabile nel nostro vocabolario sin dalla metà del ‘300. Circoscrivendo il significato all’atto del salare e per estensione successiva agli ortaggi protagonisti. È la stessa storia culinaria che esplicita l’argomento in questa maniera. In trattati a metà tra gastronomia e botanica, associa le regole a cui deve sottostare ogni insalata che si rispetti agli elementi con cui plasmarla. Oggigiorno tuttavia parlando d’insalata non sempre si fa riferimento solo al piatto al cui centro vediamo verdeggiare delle foglie.

L’insalata può essere ovviamente imperniata su svariati tipi di verdura, ma anche sul riso o altri appartenenti alla famiglia dei cereali, sui legumi, sulla carne, sul pesce, sulle uova e via dicendo. A ben vedere nell’insalata troviamo sommate tutte le caratteristiche doverose perché una corretta alimentazione faccia la differenza.

Particolarità dell’insalata

  • È una pietanza solo apparentemente secondaria, che conquista uno spazio importante nel sistema gastronomico se preparata in maniera corposa;
  • quando al suo interno trovano spazio tutte le componenti nutrizionali primarie assume i connotati del piatto unico con l’appellativo “insalatona”;
  • altrimenti può restare solo uno sfizioso contorno, che accompagna altre portate garantendo il proprio contributo alla sazietà generale;
  • spesso infatti è consigliata nella sua variante minimale per iniziare un pranzo o una cena così da fornire allo stomaco un aiuto prezioso contro il desiderio d’abbuffarsi;
  • la praticità dell’insalata trova la sua eccellenza nel momento in cui la vita necessità di semplificazione senza abbassare la soglia d’attenzione sulla salubrità: in estate ad esempio o come alimento tipico della pausa pranzo lavorativa.

Alimenti principali

  • Restando fedeli alla tradizione, è l’ortaggio a foglia verde che tutti associamo al nome insalata l’ingrediente principe, sia esso rappresentato da una classicissima lattuga o dalle sue consorelle; dalla rucola con il suo particolare sapore; dalla rilassante valeriana e così via.
  • Tante verdure possono a ragione entrare a far parte di un’insalata definita sana (persino certa frutta): pomodori, carote, cetrioli, cipolle, ravanelli e sedano sono prediletti in questa funzione di supporto (arance, pere, mele?).
  • Una costituente proteica può essere fornita da tipologie alimentari di diversa origine: animale e marina, vegetale, casearia.
  • Se s’intende come insalata un piatto che assuma proporzioni più sostanziose, allora ci troviamo di fronte all’insalata con aggiunta di pane, pasta o di riso; ma oggigiorno il consumo consigliato di carboidrati non si limita più a questi alimenti ed allora entrano in gioco altri cibi come l’orzo ed il farro. Attenzione al mais dolce!

Condimenti e co. per l’insalata d’oggi

  • Se la classicità imponeva la presenza del sale (da dosare per noi con parsimonia) e dell’aceto, attualmente l’uso di un grasso salutare diventa indispensabile: olio Evo su tutti (o direttamente olive).
  • Oltre agli aceti anche il limone con il suo potere antiossidante ed il suo effetto suppletivo per la salatura garantisce carattere e qualità.
  • Le spezie, i semi oleosi e la frutta secca nella giusta quantità aumentano anche l’effetto di gustosità e di croccantezza.
  • Salse, glasse e ulteriori supplementi se bilanciati e sani possono a loro volta avvicendarsi all’olio.

Secondo Oscar Wilde per riuscire a preparare una buona insalata bisognerebbe possedere doti di sopraffina diplomazia. Per miscelarne il condimento. Districandosi quando s’incontrano le difficoltà tipiche di chi deve barcamenarsi nelle relazioni politiche internazionali. Arti complesse, ma necessarie. Soprattutto quella nutrizionale, base del benessere complessivo. Raggiungendo la stabilità anche nella preparazione di una semplice insalata si garantisce soddisfazione al nostro organismo. E al palato. Due sensi in perenne disputa d’interesse. Per non ostracizzare più questa vivanda, associandola solo alla tristezza insita in una dieta. Ma soprattutto al piacere che si prova degustandola.

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