Salubrità

La salubrità nel cibo

La salubrità nel cibo è il requisito più importante. Capacità di giovare alla salute e di apportare benessere fisico. La definiscono i dizionari. Giuseppe Parini nel 1759 aveva scritto un’ode sulla salubrità dell’aria. L’aveva proposta all’Accademia dei Trasformati. Centro culturale per nobili illuministi. Per descrivere l’inquinamento ambientale di Milano. Erano le coltivazioni nocive e la soffocante presenza di rifiuti a causarlo. Ed assai sentito era, nelle parole dell’autore, quel collegamento profondo tra produzione (riferita alle risaie ed agli imprenditori agricoli del tempo) e salute. Il concetto di fondo, che egli esprimeva, non si discosta di molto dalle giuste intenzioni attuali. Quelle che è necessario perseguire perché avvalorano tecniche corrette di coltivazione non intensiva. Allevamenti sostenibili. Rispetto della biodiversità e dei cicli della vita. Utilizzo di sostanze di alta qualità, in ogni fase, a livello globale e così via. Non dovrebbe essere un’eccezione la salubrità nel cibo. Ma la norma. Né essere speciale, ciò che da ordinario risponde ad esigenze già pertinenti. Trascurando l’essenzialità viene meno poi un diritto primario. Quello alla salute per l’appunto. Che ognuno di noi deve a se stesso. Prima di ogni altro tipo di coinvolgimento.

La salubrità nel cibo: significato

  • La qualità del cibo dipende dalla complessità della materia prima. Deve rispondere a connotati precisi. Come la freschezza e tutto quel patrimonio imprescindibile che separa ciò che è positivo dal suo esatto contrario.
  • La lavorazione, quando necessaria, non può depauperare i requisiti originari di alcun bene.
  • La produzione non può mai subordinare questi attributi necessari ad altri interessi.
  • La scelta consapevole spetta anche al fruitore che assume l’obbligo morale di premiare la meritocrazia in termini di salubrità.
  • Occorre sempre mantenere alta l’attenzione sulla salubrità nel cibo; a 360°, da parte di tutti i soggetti in causa.

Alleanze

  • Gusto, odorato, tatto e vista derivano tutti, nel loro appagamento, dalla qualità che della salubrità è diretta discendente.
  • Anche salubrità e semplicità si affiancano, poiché sia per le materie prime di cui si dispone, sia per la loro preparazione successiva, il secondo requisito onora tutti gli aspetti benefici principali.

Conseguenze

  • La salubrità nel cibo incide in positivo sulla salute del consumatore.
  • Questo accade perché esiste una correlazione profonda tra cibo e benessere che abbiamo imparato a conoscere, ma che è sempre meglio ribadire.
  • L’incidenza del cibo negli organismi va oltre un tangibile ed immediato impatto. È legata al presente ed al futuro di tutti noi.
  • Molte tra le malattie o tra i disturbi più variegati sono connessi al consumo di cibo in maniera erronea. Ma serve riflettere anche sulle proprietà intrinseche di ogni prodotto, che hanno effetti eguali nei confronti della salute organica.

Oh! Fortunate genti che in ogni occasione questo cibo consumate. Salubre e prodotto sempre per recare giovamento all’organismo e saziarne i bisogni. Abbiamo provato a giocare con la lirica di un grande, speriamo ci perdoni. Citando lui ma anche un po’noi.  Parafrasandone una sestina. O meglio, cambiando ed allargando i confini del suo pensiero ad uso e consumo del tema trattato. Oggi accade un po’ quello che accedeva un tempo. In ogni tempo. Per chi della sensibilità non ha mai fatto difetto. Trovarsi ad un bivio. Emotivo, ma palpabile. Di fronte a cui, solo imboccando la retta via, si è in grado di cambiare le coordinate del proprio futuro. La salubrità nel cibo deve diventare prioritaria per tutti. All’apice della catena di produzione. Ed alla sua base. Nella consumazione, nelle scelte quotidiane. Le nostre.

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