piatto bilanciato

Un piatto unico bilanciato ha regole non confini

Negli ultimi tempi, gli Stati Uniti hanno affrontato il problema della corretta nutrizione con grande determinazione. La piaga dell’obesità e delle malattie correlabili all’assunzione di cibi spazzatura, il trascinarsi di vite troppo sedentarie, hanno favorito la crescita d’interesse verso un’educazione alimentare. Anche Michelle Obama, quando occupava il ruolo di First Lady, si spese in prima persona per rendere la popolazione più istruita. Sia sui rischi derivanti dalla cattiva alimentazione. Sia sulle opportunità per intraprendere strade alternative. Improntate al buon senso. Esperti nutrizionisti di Harvard hanno creato così alcuni anni fa, un modello particolare di piatto unico bilanciato; nella forma più intuibile e semplice possibile. Così da permettere anche a chi dispone di poco tempo, di creare pasti salutari ed equilibrati. Mantenendo l’organismo in salute. Da un’ analisi grafica del piatto unico bilanciato non si trovano grosse differenze rispetto agli abituali concetti sulla sana alimentazione.

Creare un piatto bilanciato è un gioco di contrappesi ed inventiva che potendo non annoi. Declinato nelle diverse condizioni del fabbisogno personale. La sua unicità è poi elemento non sostanziale, piuttosto un tipo di rappresentazione. Basilare è invece, ad ogni latitudine, una composizione varia, regolata da principi nutrizionali stabiliti. 

Suggerimenti nutrizionali ad ogni latitudine: frutta, verdura e carboidrati

  • La metà di un piatto unico equilibrato è composta da verdura (in misura maggiore) e frutta;
  • gli ortaggi divengono primi attori dei pasti, non solo comparse d’accompagnamento;
  • la frutta è apprezzabile anche a colazione o come spuntino oltre che durante i pasti.
  • Freschezza e requisiti oggettivi contano; i colori trasmettono allegria e delineano le diversità nutrizionali di ogni alimento.
  • Le patate non sono “contorni” (non possiedono le caratteristiche della verdura) piuttosto un’ottima alternativa ai carboidrati classici.
  • ¼ del piatto a stelle e strisce deve essere rappresentato da cereali e di tipo integrale? Questa scelta è di continuo considerata la migliore. Per impatto glicemico, organolettico e per capacità saziante;
  • i cereali in chicco, orzo, farro, avena, segale, riso integrale e gli pseudocereali come il grano saraceno, l’amaranto, la quinoa sono speciali alternative alla pasta ed al pane; questi ultimi preferibili anch’essi, almeno per metà, creati a partire da farine intere.

Proteine e grassi in un piatto unico bilanciato

  • Un piatto unico bilanciato contiene lo stesso quantitativo (¼) di proteine. Anche nella dieta mediterranea si riconosce il valore derivato dal consumo di legumi, pesce, carni bianche, uova, formaggi (freschi e magri), latte e sostituti vegetali, yogurt. Ognuno nel momento giusto e nel corretto quantitativo giornaliero e settimanale.
  • È fondamentale inoltre limitare per tutti carni rosse o troppo lavorate.
  • I grassi non vanno più demonizzati! Va mantenuta anzi la loro centralità nel bilanciamento di un pasto, è la qualità che li distingue. Oli vegetali non tropicali, con in testa l’olio d’oliva, frutta secca per arricchire i pasti o come spezza fame.

Zuccheri e sale

  • Evitare gli zuccheri aggiunti ai cibi troppo processati e alle bevande;
  • preferire sempre l’acqua.
  • Ridurre l’uso del sale anche aiutandosi con spezie ed erbe aromatiche.

Portare in tavola un piatto bilanciato è la scelta perfetta se si vuole mantenere il controllo sulla funzionalità del proprio corpo, per agevolarne il benessere. Giovenale pregava affinché gli Dei concedessero agli uomini un corpo sano ed una mente sana. Noi potremmo appropriarci di questa invocazione modificandola a nostro uso e consumo. Affermando che ogni mente sana, senza preclusioni e preconcetti, attenta, che faccia dell’equilibrio un vanto, a maggior ragione in campo alimentare, sarà guida di un corpo altrettanto sano. 

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