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La cucina condivisa a Milano: impresa e solidarietà, rischi ed opportunità

Quando ho iniziato questa avventura, occupandomi di argomenti legati a cucina, alimentazione, ristorazione e tanto altro, ero solo appassionata. Mi dissero di essere sempre curiosa nell’approccio. Per trovare ogni volta la chiave giusta. Leggendo un articolo sul web, per documentarmi, ho avuto dimostrazione di cosa significhi trovare sempre un modo nuovo, per legare gli ingredienti. Termini che fluendo dai pensieri verso un pezzo autentico possano suscitare attenzione. Coinvolgeva una cucina condivisa a Milano. Tema di cui abbiamo già sviscerato molti segreti. In un luogo ricco di opportunità sconfinate, ma anche arena cinta da forti competizioni. Altra tematica che abbiamo imparato a conoscere.

La seconda caratteristica è un grimaldello assai utile per mantenere alta la qualità dei servizi forniti. Ma anche un ostacolo che non tutti riescono ad affrontare nei periodi di crisi imprevista. Entrano sempre in gioco diversi criteri: nel giudizio di questa forma di business che potrebbe sembrare legata solo al profitto, nelle modalità con cui impostare uno scritto. Per creare empatia, informare, inquadrare la realtà che ci circonda, i suoi limiti, le opportunità.

Cucina condivisa ripasso delle caratteristiche

  • La caratteristica primaria è quella di essere organizzata come un laboratorio dove cucinare condividendo l’ambiente di lavoro;
  • è uno spazio gestito in fase di allestimento da un soggetto singolo o da una società;
  • applicazioni, ordini telefonici o tramite web, sono gli strumenti che associano ristoratore e clientela;
  • il rispetto verso quest’ultima si esplica in un servizio che sia in grado di generare soddisfazione in ogni fase della transazione.
  • Attraverso l’utilizzo dei big data e di una sistemistica all’avanguardia si programma in maniera strategica il rapporto domanda/offerta.

Cucina condivisa come opportunità

  • Una cucina condivisa è un progetto che ha costi di avviamento ragionevoli e tempistiche brevi;
  • il periodo di affitto è variabile;
  • ampia al contrario è la possibilità di  sperimentazione;
  • i rischi nel caso che il business non decolli sono ridotti poiché la chiusura può semplicemente avvenire alla scadenza del contratto.
  • È rivolto pertanto a ristoratori indipendenti;
  • a chi si trova in difficoltà con la propria azienda;
  • a coloro i quali abbiano interesse ad entrare nel settore con un marchio personalizzato, ma non dispongano della liquidità necessaria per aprire un ristorante tradizionale.

Milano labirinto sospeso tra vantaggi e rischi

  • Come ogni grande città Milano rappresenta un combinazione di fattori contrapposti:
  • i vantaggi derivati da mentalità aperte al cambiamento ed alle innovazioni;
  • un tessuto sociale globalmente vario;
  • crescita esponenziale di qualsiasi nuovo tipo di richiesta.
  • Aspetti che incentivano l’inizio di un’attività.
  • Di contro la dura competizione che si prospetta talvolta come ostacolo anche per chi possiede esperienza.
  • Ma tutti questi insiemi non sono fissi nei loro confini, piuttosto fluttuanti ed intercambiabili.
  • Così come l’input per una cucina condivisa può essere generato da libera, autonoma scelta o da necessità più impellenti.

Ritornando al nocciolo del nostro sommario, bisogna rendersi conto del fatto che, in epoche diverse dal passato, per tante cause, alcune volute dalla parabola evolutiva del commercio, altre subite, opportunità molteplici sono essenziali. Non solo possono permettere un giro d’affari migliore in condizioni di normalità e  dei servizi in linea con le aspettative della clientela anch’essa oggi differente, ma persino salvare delle vite. E non è un’iperbole scriverlo. Perché chi mette tutto se stesso ed il proprio futuro anche nelle mani del fato, può aver sul serio un gran bisogno d’aiuto. Come il protagonista di quella storia riguardante una cucina condivisa a Milano. Che grazie alla mano tesa di un collega sta cercando di riportare in carreggiata la sua attività. Per tornare a guardare al domani con entusiasmo e con la forza motrice di un progetto in cui credere fermamente. Di un sogno che non si vuole per nulla interrompere a metà. Lo stesso in fondo, di tutti i “folli” che amano questo mondo complicato e spendono il proprio sudore per trasmettere anche agli altri le idee che li hanno ispirati.

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