Il sedano

Fin dai tempi della lontana Grecia, quelli in cui Omero lasciava traccia indelebile di storie mitologiche, il sedano era conosciuto per le sue proprietà medicinali. Queste virtù officinali trovarono poi riscontro anche presso gli Egizi. E nel Medioevo esplose il suo utilizzo per la garanzia offerta dalle mille proprietà possedute. Fu in questo periodo che tutta la vegetazione, plasmata con tenacia dall’uomo, seppe dare il meglio di sé. Soprattutto in termini di frutti e rimedi per svariati accidenti. Non si sottrasse di certo il sedano, re degli orti. Impiegato per allontanare la malinconia o curare le ferite aperte. Fino a divenire, nell’immaginario collettivo dell’epoca, a dire il vero spesso troppo suggestionabile, un potente afrodisiaco; necessario per riaccendere i sensi perduti ed alcuni appetiti che poco avevano a che vedere con l’arte culinaria. Campo nel quale oggigiorno il sedano è ritenuto indispensabile, pur non avendo perduto il carattere antico di rimedio naturale.

Caratteristiche del sedano

  • Il sedano è una specie erbacea biennale;
  • l’Apium graveolens è originario della zona mediterranea;
  • cresce, spontaneo, nei luoghi erbosi e paludosi;
  • ma fa parte della flora indigena italiana fino a 1500 mt di quota;
  • in alcune regioni (Piemonte e Valle d’Aosta per esempio) è assente;
  • il sedano viene molto spesso coltivato;
  • in tale tipologia esiste la quantitá maggiore di quest’ortaggio, simbolo altresí degli orti casalinghi;
  • oltre che dell’Italia e dei paesi del bacino del Mediterraneo, è tipico dell’Europa centro-meridionale e dell’Asia (in una fascia che va dal Medioriente alla Cina).
  • Può raggiungere altezze di quasi 1 mt;
  • ha foglie con margine dentato o seghettato, coste carnose, fiori biancastri, radici tonde e saporite, ma solo in determinati casi, e infine frutti (semi) di varietà cromatica dal verde al marroncino.

Sedani e sedano rapa

  • Del sedano da costa si utilizzano i piccioli delle foglie, lunghi e carnosi;
  • il sedano da taglio ha un sapore intenso nelle sue foglie;
  • il sedano rapa, detto anche sedano di Verona, è molto apprezzato nel nord Italia;
  • se ne consuma la radice, grossa e tonda con polpa bianca, cotta, ma anche cruda;
  • in questa versione (grattugiata) veniva servita ai bambini, nelle mense dei collegi di frati e suore durante il periodo delle guerre mondiali.

Proprietá ed usi

  • Contiene oli essenziali, acqua, potassio e vitamina A;
  • è ricco di fibre che agevolano la riduzione dei trigliceridi nel sangue e del colesterolo;
  • al suo interno contiene una sostanza aromatica che stimola le capacità digestive dell’organismo;
  • attraverso il consumo di sedano si puó tenere sotto controllo la pressione sanguigna;
  • rimineralizzante naturale;
  • diuretico e disintossicante;
  • il suo succo viene adoperato per reumatismi, affezioni polmonari, calcoli renali ed insufficienza epatica;
  • fitoterapia, erboristica e cosmesi si servono di tutte queste proprietá;
  • come noi facciamo in cucina;
  • per la bassa quantità di calorie che possiede;
  • l’aroma particolare che nasconde gli altri, se poco gradevoli;
  • e lo serviamo ripieno, passato in forno;
  • crudo in pinzimonio e in insalata;
  • assieme a carota e cipolla per la base dei soffritti;
  • coadiuvando la preparazione del brodo;
  • è inoltre un ingrediente alla base di molti centrifugati;
  • ma non va sottovalutata la sua capacità di fungere da condimento della pasta, per un pesto particolare, compagno di altri sapori.
  • Il sedano rapa regge da solo le sorti di una pietanza: in padella, al forno, impanato e fritto, sotto forma di purè…

Ritornando per un attimo al passato, sono tantissimi i nomi di luoghi in Italia legati all’ambiente vegetale, sin da epoche remote. Si definiscono fitotoponimi. Anche il sedano appartiene indissolubilmente ad una terra. Quella di Sicilia, in particolare di Selinunte, in provincia di Trapani. Il cui nome deriva appunto dal greco selinon che significa sedano. E qui vi nasce da sempre in maniera spontanea. L’antica città venne fondata dai greci di Megara Iblea (colonia nei pressi di Siracusa) e delle sue origini porta addosso numerosissime tracce sia artistiche che architettoniche oltre a questo carattere prettamente toponomastico.

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