Cibo sano

La carne vegetale

Lucida follia è considerato, nella lingua italiana, un ossimoro. Quella figura retorica che consiste nell’accostare, in una stessa locuzione, due termini diametralmente opposti, contrari o comunque in forte antitesi. Al fine di creare un effetto di sorpresa nel lettore, consapevole ed efficace. Forse talvolta privo di senso logico, in realtà utile per denominare ad esempio qualcosa prima inesistente. Con forza ed incisività espressiva. Perché tirare in ballo allora questo argomento per parlare di carne vegetale? Perché in cucina nulla potrebbe apparire più assurdo di tale combinazione linguistica così come pratica. Ma in un ambito in continua evoluzione non ci si deve stupire del cambiamento, che anzi andrebbe accettato solo con accogliente scetticismo. Con questo atteggiamento la carne vegetale potrà essere anche considerata infine una vera e propria lucida follia. Estremizzando, pure un disgustoso piacere. Per far sì che il quadro a disposizione di chi vuole esprimere un giudizio sia completo occorre saperne di più.

Caratteristiche della carne vegetale

  • La carne vegetale è frutto di manipolazione alimentare;
  • al fine di ottenere un prodotto che possa, solo in parte però, sostituire la carne animale ed altri alimenti di uguale origine;
  • le sue caratteristiche nutrizionali sono infatti variegate;
  • e possiede proprietà comunque importanti;
  • che variano a seconda della tipologia di carne vegetale che si intende consumare;
  • ci sono infatti prodotti come il seitan, il muscolo di grano o il mopur che sono considerati carne vegetale, ma che a loro volta si differenziano dalla carne vegetale prodotta da certe industrie per rassomigliare in tutto e per tutto a quella animale;
  • possiedono tutti e tre proteine di un ottimo valore biologico, non contengono colesterolo nè grassi saturi, ma è presente al loro interno il glutine;
  • mancano invece di alcune componenti tipiche della carne animale come il ferro o la vitamina B12.

Differenti tipologie di carne vegetale

  • Tra le principali tipologie di carne vegetale più radicata abbiamo indicato dunque il seitan, il mopur ed il muscolo di grano;
  • che a loro volta si differenziano tra loro;
  • il seitan è la carne di grano, il suo nome deriva da un termine giapponese che significa per l’appunto “proteico”;
  • è un impasto di farina di grano forte (semola di grano duro o manitoba) e acqua;
  • depurato delle componenti idrosolubili attraverso un lavaggio in ammollo e successivi risciacqui;
  • precotto in un brodo vegetale aromatizzato (acqua, salsa di soia, alga kombu e sale);
  • il muscolo di grano è un impasto, omogeneo di glutine in polvere, farina di legumi e aromi (curry, curcuma);
  • precotto in acqua o brodo e presentato in forma di arrosto;
  • contiene acidi grassi polinsaturi e monoinsaturi, una buona percentuale di fibre;
  • la farina leguminosa migliore per compensare i valori biologici è quella di soia;
  • il mopur, derivato anch’esso dal grano, si ottiene mediante fermentazione, nel suo impasto è presente il lievito che ammorbidisce il prodotto finale;
  • è altamente digeribile.

Produzione e consumazione

  • La crescita esponenziale della domanda di carne vegetale ha fatto in modo che l’industria di settore incrementasse la produzione e l’elaborazione di prodotti sempre più sostitutivi della carne animale;
  • i vantaggi che nelle intenzioni si dovrebbero ricavare sono sia etici che di limitazione dell’inquinamento;
  • il consumo di carne vegetale si inserisce nei discorsi sul comportamento umano nei confronti dell’ambiente e sull’attenzione sempre maggiore verso l’adozione di un regime alimentare più sostenibile;
  • introdurre carne vegetale nella dieta significherebbe innanzitutto ridurre il consumo di quella di origine animale;
  • per questo l’evoluzione produttiva ha portato ad una sempre maggiore volontà di assimilare nel sapore, nelle forme e nel colore (tipico è l’uso della barbabietola in tal senso) le due tipologie di carne;
  • i già citati seitan e muscolo di grano sono però diversi in taluni aspetti dalla carne vegetale industriale di ultima generazione;
  • per ovviare a determinate mancanze sono state studiate ad esempio aggiunte di elementi quali olio di cocco, amido di patate oltre ad estratto di lievito ed aromi già presenti;
  • con la conseguenza di una modifica importante dal punto di vista delle caratteristiche nutrizionali;
  • per la presenza tra gli altri di grassi saturi o di legumi molto processati, per l’alto contenuto di sodio o l’addizione di vitamine e minerali;
  • le proteine di questa carne vegetale derivano dalla soia, dai piselli e dai fagioli indiani;
  • la loro quantità è simile a quella della carne animale;
  • la carne vegetale può essere consumata cotta in varie modalità per comporre piatti unici e si presenta spesso in commercio già preparata per una propria destinazione d’uso (hamburger, salumi, salsicce…)

Quando avremo perso tutto ci troveremo in abbondante povertà.

Non dobbiamo impegnarci in azioni grandiose ed eroiche per partecipare al cambiamento. Piccole azioni, se moltiplicate per milioni di persone, possono trasformare il mondo. – Howard Zinn

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