Piatto sano

La meditazione legata al cibo

La meditazione, secondo le più recenti ricerche scientifiche, aiuta nella prevenzione e nella cura di alcune malattie. Non resta circoscritta ad un ambito sacrale, per così dire. Ha assunto, nel tempo, caratteri definibili popolari. Ampliando le sue funzioni, al di là del fattore psicologico, si applica così, oggigiorno, in diversi settori medici. Perché oltretutto migliora l’attenzione e la memoria. Riduce gli stati ansiosi e depressivi. Permette il completo controllo sensoriale ed è di beneficio in molteplici situazioni. Anche riguardo all’alimentazione si trovano vantaggi. La meditazione legata al cibo pone il suo influsso in un connubio, tra l’io ed il suo nutrimento, di fondamentale, vitale importanza per la salute. Perché un rapporto sano con il cibo, liberato da ogni negatività è sempre il fulcro sul quale erigere la piramide di salubrità per il futuro di ogni individuo.

Il significato della meditazione legata al cibo

  • La meditazione legata al cibo è una tecnica che porta ad una maggiore consapevolezza nel rapporto tra l’essere umano ed il suo nutrimento;
  • un percorso fortemente innovativo di derivazione filosofica buddista;
  • dare ascolto ai reali bisogni del corpo genera un diverso modo di porsi a tavola;
  • nell’ambito dell’alimentazione il focus si sposta pertanto dal “cosa mangiare” al “come mangiare”;
  • il momento dei pasti si connatura di nuovi orizzonti;
  • si punta l’attenzione anche alle emozioni vissute sia da soli, che con le persone con le quali si condivide tale esperienza;
  • è stato coniato un termine riguardo alla meditazione ed al cibo: mindful eating.

Le tecniche

  • Focalizzarsi sull’istante aiuta a controllare le sensazioni, in generale e nel particolare per quanto riguarda il cibo;
  • il respiro diventa un mezzo per canalizzare la concentrazione verso l’atto stesso del cibarsi, che nel presente e nel momento in cui avviene già si circoscrive;
  • una mente liberata e scevra da pregiudizi e pensieri superflui trova così l’attenzione necessaria per rendere il momento del pasto qualcosa di unico;
  • le risposte fisiche all’atto vanno raccolte per creare un nuovo modo di rapportarsi al cibo;
  • di questo background rinnovato nel segno della salubrità, si gioverà non solo l’anima, ma anche il fisico;
  • la fame può essere infatti vera e reale o falsa e sovradimensionata, questo a seconda del bisogno che essa rappresenta;
  • saper distinguere le differenze che sussistono è fondamentale;
  • un pasto consapevole si alimenta di cibo, ma anche di colori, profumi, sensazioni tattili;
  • tutta la gamma sensoriale entra quindi in gioco;
  • preparare i pasti, assaporarli, rendere gradevole l’ambiente di contorno, mantenere anche una postura consona all’atto, aumenta la propria consapevolezza;
  • che indirizzerà infine verso scelte (quantitative e qualitative) giuste.

I benefici della meditazione legata al cibo

  • La buona digestione ed il senso di sazietà vengono favoriti da pasti consumati con lentezza e da una corretta masticazione;
  • l’era del fast food, della frenesia giornaliera, dei pasti consumati per inerzia, piuttosto che per piacere o necessità, ha sconvolto i ritmi biologici degli esseri umani, che vanno pertanto ripristinati con una regolarità più efficace;
  • mangiare fino all’80% della sazietà individuale migliora la salute dell’organismo;
  • il controllo dell’appetito e di tutte le conseguenze negative, riguardanti la consumazione di pasti troppo abbondanti, vengono favoriti dall’assunzione di alimenti sazianti;
  • meditare, secondo gli studi, riduce del 50% la tendenza alle pulsioni ed ai disturbi alimentari;
  • il piacere legato al cibo si ottiene con un apporto adeguato di nutrimento e con il raggiungimento dell’equilibrio psicologico nel rapportarvisi;
  • attraverso una degustazione evoluta del cibo anche il mondo circostante assumerà caratteri di meraviglia assoluta, quella generata dai frutti che appartengono alla natura stessa;
  • l’energia che il cibo produce per il nostro corpo viene percepita per questo in una rinnovata veste.

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