insalata settembrina

Cosa mettere in una insalata, la fantasia al potere

La fantasia è un ponte che collega due astri posati in giacigli paralleli: il possibile e l’impossibile. Ciò che razionalmente pare assurdo diventa facile da accettare se il meccanismo che regola l’immaginazione si innesta. Una marcia a vapore policromo, cangiante nelle sue curve e nei tratti liberati da vincoli. Una forza irresistibile, quasi capace di suscitare disagio nell’azzardo. In quante occasioni un’idea, che frulla nella mente senza senso, poi si trasforma in splendente occasione per imparare e cambiare il corso degli eventi. In quanti momenti è l’emozione stessa che, partita da lontano, invade e pervade tutto seguendo dogmi geniali. L’inventiva viene in soccorso in molti campi, anche in quello gastronomico. Che ci è tanto caro e che mai vorremmo arrischiare di compromettere nella sua riuscita perfetta. Ma è questa potenza a cui non possiamo resistere il solo obbligo che azzera gli altri, e spesso occorre darle ragione, anche se con la ragione essa ha davvero poco da spartire. Facciamo fede a tutto ciò quando è necessario scegliere cosa mettere in una insalata!

Cosa mettere in una insalata: il punto di partenza

  • Il primo passo nella composizione di un’insalata è quello di scegliere gli ingredienti in base alla destinazione che il piatto dovrà assumere nel nostro quotidiano piano alimentare.
  • Un’insalata può infatti avere aspetto di portata unica, se assemblata con ingredienti provenienti da più categorie nutritive o rimanere un piacevole e leggero seguito ad altre pietanze se la verdura ne fosse padrona incontrastata.
  • Il gusto personale è la seconda migliore forma di selezione.

Cosa mettere in una insalata: la scelta cardinale

  • Il punto di partenza possono essere i carboidrati;
  • la pasta ideale è quella corta e secca;
  • il riso è un elemento indiscutibile nelle sue varianti adatte ancor meglio se integrali;
  • altri cereali come il mais, l’orzo, il farro, la quinoa ( in verità uno pseudocereale) non sfigurano affatto;
  • le patate sono alternativa consigliabile, così come il pane raffermo o abbrustolito in crostini.
  • Le proteine di tipo vegetale introdotte dai legumi accompagnano i cereali in questo nutriente percorso o si ergono anch’essi a protagonisti in base ad una valutazione generale.
  • Altre proteine possono essere ottenute dalle uova e dal pesce, in particolare quello in scatola (tonno, salmone, sgombri…) ma non si deve sottovalutare la genuinità dell’insalata di mare fresca.
  • I formaggi vengono contemplati come elementi imprescindibili in tante preparazioni (pensiamo alla classica mozzarella e pomodori ad esempio).
  • Se si compie una scelta rivolgendosi ad altre carni, quelle bianche sono perfette (pollo, tacchino), mentre certi salumi possono essere adoperati purché nel giusto quantitativo (prosciutto cotto, bresaola a dadini).
  • La verdura non mette mai ostacoli alla sua presenza, e nel caso in cui la nostra mescolanza debba fungere solo da “contorno”, allora le molteplici possibilità offerte dalle insalate di nome e di fatto serviranno allo scopo.

Cosa aggiungere per puntellare la nostra composizione

  • Se l’ingrediente principale è ottimo l’unica maniera per esaltarne le qualità è quella di prediligere accompagnatori degni, nei grassi come l’olio evo o la polpa d’un verdeggiante avocado;
  • nel topping riferito ad erbe insaporitrici, ottime sostitute del sale, succhi (limone, arancia) antiossidanti, aceti, glasse, salse la cui composizione non infici mai gusto e naturalezza del piatto o ad altre guarnizioni (frutta secca, semi…) il cui contributo non si limita solo all’esaltazione fatua, ma concorre all’apporto nutritivo complessivo.

Abbiamo volutamente dimenticato di citare un componente. In ossequio al nostro incipit sarebbe disdicevole però che anche la frutta non venisse presa in considerazione. E creare così quel mix tra dolce e salato frastornante e appagante in egual misura. Essa stessa può essere amica nella composizione del nostro pregiato acquarello di forme e colori. Profumi e gusto. In cui immergersi poi, ancora padroni dei propri sensi o forse già dominati da una nuova energia aurea. La medesima in grado di condurre la mente verso lidi misteriosi da principio, la medesima da cui tutto si origina. Fantastichiamo così nell’assaporare un’insalata dove ananas, mango e papaya tratteggiano lo sfumato del sole all’orizzonte. (Ma è una sola possibile stanza). Fantastichiamo pure terre tropicali, come novelli Gauguin, affascinati dalla nostra Polinesia alimentare, un luogo d’incontri e pace.

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