Il mondo della ristorazione cambia ed evolve di continuo. Non è più una novità. Mantenere il passo della concorrenza diventa indispensabile. E per riuscirci lo è altrettanto aggiornarsi. Non perdere mai di vista l’obiettivo. Soddisfare la clientela proponendo un’idea gradita, nel rispetto di sé, della sensibilità dietro il proprio quotidiano, instancabile, lavoro. Ed anche del mercato nel quale tuffarsi. Traguardi non impossibili, talvolta solo sfuggenti per determinate circostanze. Inesperienza, stanchezza, anche solo impercettibili mancanze che viste dall’interno sfuggono. In questo quadro generale dai contorni molteplici si inseriscono le nuove figure professionali. Come il consulente per ristoranti. Non deve far sorridere questa scelta. Affidarsi cioè all’esperienza altrui. Né va temuto il progredire di siffatte strade. I percorsi hanno tutti un significato preciso nel momento in cui si manifestano. L’esigenza che si basa sul diverso modo di percepire un particolare settore. La speranza che dal rinnovamento abbia avvio una fantastica avventura. Riprenda la sua marcia un sogno interrotto.
Chi si affida ad un consulente
- Un’attività che riscontra problemi nella gestione di base, nel veder gratificato il proprio impegno mediante profitti adeguati.
- Gestori, non più soddisfatti, che hanno perciò intenzione di rinnovare la propria offerta;
- Imprenditori desiderosi di avviare la propria attività, ma non abbastanza esperti o sicuri dei passi da compiere.
Come lavora un consulente per ristoranti
- Per una gestione già avviata, da migliorare il primo passo è l’osservazione dei metodi di lavoro;
- l’analisi del servizio offerto e della qualità del cibo che viene proposto;
- il controllo del centro operativo di ogni forma ristorativa: la cucina. I suoi abitanti, e la loro interazione; gli spazi, gli strumenti. Le scelte fatte nei momenti topici.
- Quindi la consulenza si allarga agli effetti pratici: suggerire le modifiche e constatare la loro attuazione. Questa fase può riguardare le tecniche adoperate, semplici consigli basilari, un cambio nella proposta dei menù, una rimodulazione completa del business plan e così via.
- Ottimizzata la gestione, può essere necessario anche trovare forme di promozione nuove, per attirare maggiore clientela possibile, mettere in evidenza le innovazioni effettuate, stravolgere lo status quo.
- Il consulente per ristoranti può essere richiesto anche in una fase anteriore all’apertura di un locale. In quel caso si affiancherà ai titolari per una consulenza generale, sull’avvio e la successiva gestione dell’attività in fase di lancio.
La formazione
- Come si può notare dal lungo elenco di competenze necessarie, il consulente per ristoranti è una professione a 360° e forse anche qualche d’uno di più.
- Occorre una provata esperienza di settore, altrimenti degli studi approfonditi;
- le aeree di applicazione della propria professionalità si spingono in territori compositi: economici, pratici, di gestione e marketing.
Non esistono guru che da un giorno all’altro possono ribaltare le situazioni. Esiste però l’esperienza per gestire una crisi. Esiste un distacco emotivo logico e gradito. Necessario a trovare le soluzioni più adatte. Esiste l’aiuto concreto, la collaborazione che sta alla base del successo. Nulla è mai garantito o universale. L’impegno da profondere, in ogni occasione che mira ad un obiettivo ambizioso, è grande. Come deve essere la capacità di sopportare le difficoltà, l’umiltà per non sentirsi mai arrivati o invincibili. L’unico segreto, miracolo o formula magica che si deve adoperare nel mondo della ristorazione, come in ogni altra professione è la cultura del lavoro. Un’attitudine interiore che può essere anche allenata. Quasi come se dipendesse da un muscolo in trazione. Incentivata a partire dalla volontà, migliorata con l’esempio. In un’area da proteggere, vasta e complessa si adagia la consulenza. Lì porge la sua opera, una competenza lucida e solida, ogni consulente per ristoranti.