Piatto sano

Perché scegliere un ricettario

Perché scegliere un ricettario? Sembrerebbe una domanda che suona un poco strana. Nel mondo di oggi l’approccio con la cucina ha assunto caratteristiche del tutto particolari, rispetto al passato. Nel recente passato, il ricettario era l’amico fedele delle casalinghe. Termine tanto desueto nell’immaginario collettivo e guardato a vista per la sua catalogazione lontana dal gergo moderno. Tuttavia c’è stato un tempo nel quale si faticava meno a prendere la vita senza microscopiche sfumature. E l’amico ricettario aiutava per lo più le donne che si dedicavano con assiduità alla passione culinaria. Poi è diventato la guida anche di chi occasionalmente si cimentava nell’arte dei fornelli, senza distinzioni di sorta. Anzi era una guida insostituibile soprattutto per chi altrimenti rischiava di combinare disastri. La cucina oggigiorno ha allargato ulteriormente i suoi orizzonti, c’è sempre chi la ama e chi la odia, nella pratica, ma l’importanza che riveste il cibo nel riguardi del benessere personale, spesso spinge a ricercare con sollecitudine il giusto consiglio. Non solo nella preparazione. Soprattutto nel sapere collegato. Così anche il ricettario si è evoluto, specializzato, ampliato, fino a diventare vademecum essenziale per tutto ciò che riguarda prodotti, interazioni, allestimenti e quant’altro.

Nel presente perché scegliere un ricettario?

  • L’importanza che riveste attualmente il bagaglio di conoscenze che abbiamo, riguardo al cibo, spiega perché scegliere un ricettario diventa fondamentale;
  • imparare ad interagire con i prodotti che abbiamo a disposizione in primis è la chiave per nutrirsi in maniera corretta;
  • esistono infatti ricettari per tante categorie di necessità;
  • ricettari che si occupano solamente di piatti vegetali per chi si alimenta senza l’apporto delle carni;
  • calibrati per malattie specifiche legate all’alimentazione;
  • che permettono di supportare le nostre conoscenze di base con altre più approfondite;
  • per categorie specifiche;
  • che aiutano nel contenere l’apporto calorico, l’uso dei grassi, a migliorare la varietà;
  • queste sono solo alcune delle opportunità di cui si può usufruire;
  • ma il ricettario assume anche connotati meno istituzionali, più leggeri;
  • il ricettario espande la fantasia di ogni cuoco;
  • porta nelle case tipologie di cucina che altrimenti sarebbero precluse.

Caratteristiche del ricettario

  • Il ricettario raccoglie ricette, solitamente legate tra loro per qualche caratteristica;
  • gli argomenti si differenziano per tipologia di cibo che trattano, individui a cui sono indirizzate, materie prime e loro provenienza;
  • ci sono ricettari per la pasta, le sue tante forme e i condimenti, per la carne, le verdure e i pesci;
  • ricettari che trattano esclusivamente di dolci o permettono di assaporare tale gusto anche a chi il dolce non lo potrebbe inserire nella propria dieta;
  • altri si concentrano sulle scoperte che nel tempo hanno mutato gli orizzonti dell’alimentazione;
  • ma il prodotto cucina è diventato di normale fruizione anche dal punto di vista televisivo;
  • così numerosi sono i ricettari scritti da personaggi pubblici, più o meno famosi, più o meno legati in maniera professionale al mondo ristorativo;
  • ciò che caratterizza ogni ricettario è però una struttura simile, un linguaggio incanalato in determinati canoni;
  • che sia di facile comprensione e medesimo utilizzo;
  • mentre un tempo esisteva una distinzione più netta tra il linguaggio aulico e formale che li rappresentava e la possibilità che fossero di facile intuizione per tutti;
  • perché i ricettari erano strumenti realizzati da cuochi ad uso di altri esperti del settore;
  • oggi il ricettario è per antonomasia uno strumento popolare;
  • (al netto dei diversi gradi di difficoltà che rappresenta e nei quali ci si vuole cimentare di volta in volta);
  • minuzioso nelle descrizioni e nei dosaggi, nelle spiegazioni su come preparare ogni portata;
  • per diventare così uno strumento fruibile ed utile a chiunque.

Una ricetta non ha anima. E’ il cuoco che deve infondere anima nella ricetta.
(Thomas Keller)

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