Piatto sano

Il ruolo della meditazione nella cucina

Per scoprire quale è il ruolo della meditazione nella cucina dobbiamo focalizzarci sul profondo senso che assume la meditazione nella nostra quotidianità. Fatta spesso di una serie di rituali che accompagnano le giornate di ognuno di noi. E alimentano l’organismo con ingredienti nocivi quali lo stress o la fretta. Capisaldi di un modo di vivere moderno, legato a scadenze e prioritá non procrastinabili. Che ci allontanano sempre di piú dall’essenza della nostra spiritualità. E non si tratta, affermando ciò di cadere in contraddizione: perché l’anima, è un dato di fatto, necessita di un’attenzione pari a quella dedicata al corpo. La sua funzione, i suoi meccanismi non sono meno significativi dei bisogni elementari che ci spingono a portare a termine svariati compiti. A muoverci come sopra un’asse in continua oscillazione, per raggiungere gli obbiettivi prefissi.

Meditare è un atto concreto pur nella sua etereità (termine che non va assolutamente confuso con inutilità). Perché se la pragmaticità di un gesto equivale ad un risultato nel breve tempo, il beneficio che si ottiene rigenerando il nostro universo interiore dona a lungo termine quella consapevolezza nuova verso il mondo che ci circonda. Indispensabile per progredire.

Il significato che assume la meditazione

  • La meditazione è una pratica che viene adoperata per ottenere un controllo maggiore sulla propria mente;
  • in modo tale che essa possa concentrarsi unicamente su un solo pensiero;
  • questo aspetto assume una rilevanza notevole, perché in realtà la distrazione e la dispersione sono caratteri propri dell’individuo e della vita a cui si sottopone spesso;
  • attraverso la meditazione si acquisisce un senso di pace interiore molto importante;
  • la storia della meditazione lega la sua natura alle diverse tradizioni religiose e si perpetua da tempo immemore;
  • secondo alcune teorie della psicoanalisi esiste una meditazione riflessiva nella quale l’attenzione è rivolta ad un oggetto e una meditazione recettiva che prevede l’assenza totale di pensieri;
  • al di fuori dell’ambito più puramente religioso o filosofico la meditazione si evidenzia all’interno di un percorso personale come approfondimento dei lati oscuri che ci appartengono;
  • l’acquisizione di consapevolezza, la cessazione di sofferenza spesso necessitano di figure adeguate ad intraprendere tale percorso, i cosí detti “maestri”;
  • gli studi scientifici hanno dapprima collegato la meditazione ad un miglioramento della salute, con riduzione dell’ansia, quindi hanno identificato comportamenti comuni dei metodi meditativi quali il rilassamento, la concentrazione, l’alterazione dello stato di coscienza, la sospensione del pensiero logico e razionale, l’attitudine all’autocoscienza e all’auto-osservazione.

Quale è il ruolo della meditazione nella cucina

  • Parimenti al significato assoluto di meditazione, nel particolare il ruolo della meditazione nella cucina accresce la consapevolezza nel rapporto con il cibo;
  • nell’atto del nutrimento assume importanza basilare riconoscere i reali bisogni del corpo;
  • come alimentarsi diventa il motivo centrale di un’acquisita coscienza nutrizionale;
  • esiste poi una variopinta gamma di emozioni che molto spesso trascuriamo al momento dei pasti;
  • questo è facilmente riconducibile alle leggi su cui oramai si imperniano le nostre esistenze;
  • leggi fatte da un tempo scandito con troppa frenesia, che inquina il piacere insito nel consumare il cibo;
  • attività da svolgere in solitudine o come intermezzo di convivialità;
  • mindful eating è il termine di nuova concezione che regala un orizzonte diverso al mondo della cucina;
  • occorre focalizzarsi sugli istanti, liberare la mente, concentrarsi anche attraverso la respirazione;
  • distinguere i diversi significati che assume la fame;
  • circondarsi di colori oltre che di sapori;
  • coinvolgere tutti i sensi a nostra disposizione;
  • solo così il ruolo della meditazione nella cucina gioverà al benessere personale.

La meditazione è una delle più grandi arti della vita, forse la più grande, e non la si può imparare da nessuno, questa è la sua bellezza. Non c’è tecnica e quindi non c’è autorità. Quando imparate a conoscervi, quando vi osservate, osservate il modo in cui camminate, in cui, mangiate quello che dite, le chiacchiere, l’odio, la gelosia, l’essere consapevoli di tutto dentro di voi, senza alternativa, questo fa parte della meditazione.
(Jiddu Krishnamurti)

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