cibo gustoso con pochi grassi

Cibo gustoso con poche calorie, il proverbio della salute

Molto spesso i proverbi hanno sfumature retoriche tendenti al pessimismo. In particolare riguardo la possibilità di vedere concretizzato un determinato desiderio. Consumare cibo gustoso, con poche calorie potrebbe rientrare nel novero di queste frasi. A meno che non si tenga in debito conto il requisito del gusto, un senso capace di evolvere. Educare il proprio gusto a percepire le sfumature diverse dei cibi è il primo passo fondamentale. Così ad un apporto calorico notevole non verrà ceduto lo scettro del comando di gratificazione delle aspettative. È frequente mangiare per una sorta di obbligo. Anche se non si percepisce lo stimolo della fame. O sospinti da essa in modo incontrollabile. Perché l’orario e la quotidianità lo impongono. Peggio ancora per un tormento con radici strutturate altrove. Il rischio è di essere indotti all’indifferenza verso i sapori e condotti verso effetti negativi che derivano dallo scarso controllo nutrizionale.

Il gusto parte da una stimolazione fisiologica. Una reazione chimica. Ma come tutti gli altri sensi contiene anche implicazioni profonde. I cibi che includono un basso apporto calorico soffrono il pregiudizio della comune opinione riguardo al loro sapore. Per fare in modo che l’accostamento cibo gustoso-poche calorie non venga avvertito come ossimoro, si deve ricorrere a scelte consapevoli. Adeguati strumenti. Esaltazioni veraci. Intelligenti rimpiazzi. Alleati fedeli.

Cibo gustoso con poche calorie: accelerare il piacere

  • La qualità del cibo che si consuma è essenziale per determinare il gusto di una pietanza.
  • Un’ulteriore connotato che incide sul gusto di un alimento è la freschezza, che ne preserva le caratteristiche primarie;
  • così come la genuinità che permette di mantenerne il potenziale benefico e di sapidità originario.
  • I metodi di preparazione delle pietanze e gli strumenti adoperati condizionano sia dal punto di vista organolettico che calorico.
  • Eccessiva cottura che depaupera le sostanze nutritive ed il sapore per taluni alimenti, impiego smodato di condimenti o grassi e così via.
  • Ci sono “complici” che sostituiscono i grassi nella funzione di insaporitori: aglio, spezie, erbe aromatiche, limone.  

Frenare le calorie

  • La tipologia di un prodotto è essenziale per il suo contributo in termini di calorie;
  • è indubbio che esistano cibi molto calorici, avvenenti e cibi meno calorici;
  • scegliere di nutrirsi con un apporto calorico bilanciato richiede un atto volontario audace.
  • L’uso abbondante di grassi finalizzato all’esaltazione dei sapori è poi una teoria radicata con effetti negativi sulla salute.
  • I grassi sono necessari nel rispetto del proprio fabbisogno, ma determinano comunque un aumento calorico.
  • Gli alleati, citati in precedenza, limitano il quantitativo calorico ed anche l’utilizzo eccessivo del sale.

Dolce, salato, amaro, aspro, i gusti riconosciuti in passato. Ad essi si è aggiunto oggi l’umami che ha una dimensione specifica. Il significato del termine in giapponese è “saporito” e corrisponde al sapore del glutammato. Secondo la nutrizionista Hanni Rützler il 2021 sarà l’anno dello “sweet umami”, il sesto recettore per il palato. Saporito con un tono di dolcezza, come il caramello salato. Forse aveva ragione Anthelme Brillat-Savarin quando, tra le sue meditazioni gastronomiche, includeva l’asserzione: “il numero dei sapori è infinito, perché ogni corpo solubile ha un sapore speciale che non assomiglia a nessun altro”. Il cibo nutrimento del fisico, ma desiderio sensoriale, come ogni altro piacere necessita di contrappesi. Ed in un regime alimentare sano il conteggio calorico è uno tra i suoi fulcri. Degustare e non divorare senza riflettere: solo così il cibo potrà essere percepito gustoso anche con poche calorie. Un obiettivo alla portata.

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